di Valentina Renna – www.studiodl.it
Non c’è dubbio che Internet abbia provocato una sorta di piccola rivoluzione copernicana nell’ambito di tutti i rapporti sociali e ancor di più in quelli di stampo professionale.
In effetti non si rischia certo l’esagerazione a sostenere che le tradizionali categorie professionali in campo economico e giuridico, ormai asfissiate da un processo di saturazione pressocchè completo, potrebbero ricevere nuova linfa dalle trasformazioni pratico-operative e concettuali operate dalla Rete.
Trasformazioni operative certo, in grado di abbattere le barriere di tempo e spazio nella comunicazione, e capaci di fornire uno sfondo internazionale a portata di click! E soprattutto innovazioni concettuali presenti in nuovi strumenti, nuovi comportamenti e diritti, nuove prassi e anche nuovi reati.
È per far fronte a queste novità che professionisti giovani e dinamici decidono di mettersi in gioco e di misurarsi su campi diversi e di acquisire un innovativo know how professionale. Appresi i consueti strumenti dell’analisi giuridico-aziendale, questi novelli “apprendisti stregoni”, senza dimenticare i contenuti di cui la formazione accademica li dota, sembrano in grado di padroneggiare mezzi e tecnica, creando fucine di idee in continua evoluzione.
L’obiettivo principe è quello di misurarsi con le problematiche che una società informatizzata e dai confini ormai dilatati si trova ad affrontare. Internazionalizzazione, innovazione tecnologica, strategie nuove, scenari produttivi allargati: in una parola “New Economy”!
L’input proviene quasi sempre da persone consapevoli che il panorama di riferimento non può più avere i confini così netti dello stato di appartenenz: professionisti che hanno respirato l’aria stimolante delle grandi capitali europee, determinati a proiettarsi ben oltre il raggio di esperienza dei protagonisti della Old Economy.
Avvocati e consulenti aziendali in grado di re-interpretarsi, capaci di orientarsi nella giungla di disposizioni normative a volte discordanti o, peggio ancora, impreparate di fronte alla peculiarità tecniche degli argomenti di volta in volta affrontati. È palmare che tali individui vanno ad operare in contesti ad elevato tasso di innovazione, in cui diventa importante disporre di conoscenze e capacità realmente utili per il cliente, l’azienda o l’Ente di riferimento.
Si parla allora di cyber avvocato, come del legale esperto in diritto delle nuove tecnologie, in grado di assistere il nuovo cliente la cui attività, in campo penale, civile o amministrativo, presenti elementi di connessione con le tecnologie informatiche in genere, dando luogo a condotte rilevanti in ambito giuridico: Quali sono gli adempimenti previsti dalla legge per il trattamento dei dati personali (di cui il diffusissimo indirizzo e.mail ne è esempio)? Come provvedere alla redazione dell’ormai necessario documento programmatico della sicurezza sempre in relazione al trattamento dati personali? Dove studiare il diritto d’autore in relazione a beni come il software? Come operativamente definire le forme di conclusione di un contratto on line o conoscere le implicazioni connesse all’uso della firma digitale? O ancora come farsi un’idea circa il valore giuridico-processuale di un’e.mail? In che modo prevedere le insidie di un contratto internazionale o anche affidarsi agli strumenti alternativi di risoluzione delle controversie on line? Per non parlare di tutti quei casi in cui la condotta del soggetto assume rilevanza penale: ipotesi per le quali il legislatore ha elaborato tutta una serie di nuove fattispecie criminose (frode informatica, accesso abusivo ad un sistema informatico, alterazione di comunicazioni informatiche, ecc.)…
Allo stesso modo il consulente aziendale esperto di new economy, dotato di conoscenze e competenze specialistiche nuove, assiste l’impresa calata in un contesto “virtuale” che, giocoforza, diventa internazionale. Questo professionista si occupa della pianificazione dei rapporti commerciali, definisce gli obiettivi strategici nel business plan internazionale che andrà a redigere, individua e mette al servizio delle imprese gli strumenti di agevolazione predisposti dalle istituzioni nazionali e non nel processo di internazionalizzazione o di innovazione tecnologica; è anche un esperto di web marketing, conosce le interconnessioni tra comunicazione e ICT, è in grado di preparare un e-business plan e fa aggiornamento continuo sulle opportunità, sulle tecniche, sugli strumenti e le normative di riferimento che caratterizzano i nuovi contesti di mercato.
V’è da dire tuttavia che il fermento intorno al fenomeno è anche scientifico e culturale, in senso ampio, perché, da qualche anno a questa parte, si assiste anche alla creazione di vivaci e dinamici laboratori per lo studio, la formazione e l'approfondimento di tali tematiche.
Gli esempi sono molteplici: testate elettroniche specializzate, portali a tema, siti in cui si offrono informazioni specilistiche e consulenze e molto di più (a solo titolo esemplificativo si riporta il caso di studiocelentano.it, di scint.it., di ilconsulentelegaleinformatico.it, altalex.it ecc.).
Chiediamo all’avv. Andrea Lisi, direttore scientifico di un Corso post laurea di specializzazione deidcato proprio a quaste tematiche (info su www.scint.it/altaformazione): quale ruolo può essere riservato ai giovani professionisti anche del Sud Italia? Verrebbe da chiedersi, infatti, come sia possibile raccogliere le sfide che la globalizzazione pone in una terra come la nostra, spesso tagliata fuori da iniziative di respiro internazionale.
"In realtà - riferisce l’avv. Lisi - ciò che può essere visto come uno svantaggio va sicuramente riletto in chiave ottimistica: la nostra regione è di fatto territorio a vocazione internazionale nel bacino del Mediterraneo e i protagonisti del tessuto produttivo locale vanno accorgendosene sempre di più. Ma vi è di più: poiché si riscontra a livello nazionale una sensibile penuria di professionisti specializzati in tali innovative tematiche non è improbabile – anzi spesso accade - che anche aziende dell’evoluto nord facciano incetta di consulenti legali ed aziendali “locali”. Ancora una volta gli agevoli strumenti della società dell’informazione possono rivelarsi un ausilio indispensabile. E anche il nostro studio ormai si trova a collaborare e lavorare per un bacino di clienti sempre più slegato dai confini territoriali e più vicino all’a-nazionalità tipica di Internet!"