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FARE E-COMMERCE IN INTERNET: TUTTO SEMPLICE?

(pubblicato su Bollettino della Camera di Commercio Italo-Orientale, Anno 6, Dicembre 2000, pag. 3)

In questi giorni è sempre più forte il richiamo della "Rete", per il tramite della quale (a parole) ci si può facilmente inserire in una prospettiva di "mercato globale"… Ma non sempre tutto è così semplice come sembra … È indubbio che servirsi di Internet per un'azienda è il modo più facile per "internazionalizzarsi": i costi non sono altissimi come quelli per creare un punto vendita, una sede secondaria o uno stabilimento all'estero, ma nello stesso tempo creando un sito (e sponsorizzandolo al meglio nella Rete…e non è facile…) ci si può affacciare su tutto il mercato mondiale…
Se ciò è incontestabile, è altrettanto certo, però, che la scelta di "affacciarsi al mondo" rischia di rivelarsi molto complicata soprattutto per le aziende impreparate.
Prima di tutto, l'azienda deve riorganizzarsi per poter evadere ordinativi prima inimmaginabili, deve dotarsi di un "ufficio addetto al sito" per aggiornarlo continuamente, deve abituarsi a lingue e culture nuove, deve comunque e in ogni caso "internazionalizzarsi"…e non è una cosa da niente…
Inoltre Internet non è quello "spazio senza leggi" che ci è stato per anni propinato, ma (e per fortuna…) si va via via disciplinando con regolamenti interni, leggi nazionali, comunitarie e internazionali…
Anche per tali motivi, occorre affidarsi a professionisti aggiornati (in proposito si segnala il Convegno su "Diritto dell'Informatica e Informatica Giuridica" presso l'Università di Pisa del 27/28 ottobre 2000 promosso dal Circolo dei Giuristi Telematici, i cui atti saranno disponibili in rete presso il sito www.diritto.it; convegno al quale lo scrivente parteciperà in qualità di relatore) prima di procedere con avventatezza.
Per fare qualche esempio, creare un sito significa prima di tutto registrare un proprio "indirizzo"(nome di dominio), attraverso la Registration Authority (R.A. Italiana).
Occorre quindi prima di tutto accertarsi che nessun altro abbia utilizzato lo stesso domain name poiché in Internet vige il principio del cosiddetto first came first served. Ma questa registrazione non può garantire che il domain name registrato non vada a ledere i diritti di privativa (e cioè i diritti sul marchio registrato) di altre aziende concorrenti.
Queste ultime, infatti, ben possono sospendere l'utilizzo del nostro domain name e chiedere legittimamente il risarcimento dei danni. per l'illecito utilizzo del loro marchio.
Per continuare con gli esempi, basta accennare a tutte le problematiche connesse alla stipulazione di contratti e-commerce ( e cioè i contratti stipulati in rete), per i quali si applicano varie normative comunitarie successivamente adottate in Italia, da ultimo la Direttiva 2000/31/CEE del Parlamento Europeo e del Consiglio dell'8/6/2000 relativa proprio al commercio elettronico.
Oltre a ciò, è indubbio che, questi contratti devono adeguarsi alla recente normativa in materia di privacy, e che la validità degli stessi è strettamente connessa con le problematiche relative alla cosiddetta firma digitale.
Non si possono inoltre dimenticare gli intricati profili fiscali dell'attività di commercio elettronico.
E per finire, non si può non considerare l'importanza dei diversi mezzi di pagamento on line quali la carta di credito, gli assegni elettronici e la monete elettronica che ancora oggi non garantiscono la sicurezza dei pagamenti in forma ordinaria.
Per concludere, certamente le nostre aziende potranno giovarsi delle varie possibilità offerte da Internet, quale vetrina pubblicitaria dei prodotti pugliesi ma, nello stesso tempo, dovranno affrontare tali nuove opportunità con cognizione di causa e nuove forme di organizzazione.


Studio Associato D. & L.
Avv. Andrea Lisi

 

 

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