- Seminario Oltrelinea del 9 gennaio 2008 -
"La Rete, più specificatamente il Web 2.0, ha rivoluzionato e messo in discussione i tradizionali strumenti di comunicazione offline. Il Marketing digitale rappresenta la nuova leva strategica, capace di creare valore e costruire una relazione emozionale ed esperienziale a lungo termine con il proprio pubblico". Queste le considerazioni scaturite dal seminario sul Digital Marketing, uno degli appuntamenti targati RING, tenutosi ieri a Lecce, che ha avuto come protagonista la dott.ssa Maria Teresa Salvati, senior account dell'agenzia londinese Wunderman.
Il marketing digitale può offrire quindi la possibilità di rafforzare l'immagine di marca, raggiungere e conquistare nuovi clienti, intrattenerli e favorire il coinvolgimento di nuovi utenti. Ciò ha costretto molte aziende a cambiare rotta, ponendo maggiore attenzione all'engagement del consumer online e alla definizione del marketing budget."
Durante il seminario sono stati analizzati i nuovi trend del mercato europeo e le principali piattaforme tecnologiche di social networking (My Space, Facebook e YouTube) utilizzati da aziende conosciute a livello mondiale per testare il successo delle proprie applicazioni di intrattenimento online.
Il Digital Marketing rappresenta un fenomeno che sta cambiando le regole del gioco nel rapporto tra aziende e fruitori della rete. Una nuova leva strategica, che nello scenario attuale, si muove ancora nell’ambito della sperimentazione, un terreno dove non esistono regole certe e quelle che esistono non sono per forza l’espressione diretta del marketing tradizionale.
Sul suolo europeo è l’Inghilterra ad aver assunto il ruolo di apripista per alcuni di questi trend in atto. Quel che sta accadendo in terra britannica rappresenta infatti per noi il futuro prossimo ma, contemporaneamente, anche il presente per alcune grandi aziende italiane. Eclatante è il caso di “Intimissimi”, esempio di creazione di un marchio associato al cinema e dimostrazione lampante di una tendenza a creare branded entertainment.
Quello che da noi è un caso isolato, nel Regno Unito è realtà sostanziale. Partendo da un dato statistico di sicuro effetto e su cui gli esperti stanno lavorando: OltreManica dieci milioni di persone appartengono ad un social network, i più grandi dei quali sono MySpace, Facebook e YouTube. E a rafforzare questo dato ne arriva un altro a sostegno, forse ancora più incisivo e incidente: nel Regno Unito c’è ormai più gente collegata online che seduta davanti ad un schermo televisivo. Gli addetti ai lavori attribuiscono gran merito di questo sorpasso a Web 2.0, un insieme di tecnologie che permette lo scambio d’informazioni, realizzando di fatto per gli utenti la possibilità di creare contenuti, personalizzarli, scambiarsi info, connettersi con i propri “simili”.
Questi trend insieme con le nuove tecnologie aprono le porte ad opportunità che le aziende iniziano a sfruttare a proprio vantaggio, se usati in maniera opportuna e analizzati con regole nuove, ben differenti dal marketing tradizionale propriamente inteso.
La sfida per le aziende adesso è diventata infatti la capacità di costruire prodotti online che risolvano un problema o siano d’intrattenimento. Al tempo stesso la bravura nel creare contenuti interessanti e distribuirli in maniera molto veloce. Al proposito si può usare come riferimento la crescita esponenziale del viral marketing. Anche non parlare più di pubblicità o marketing bensì di cultura è diventato strategico, esattamente come l’abilità nell’individuare ed esplorare terreni mai utilizzati dagli altri competitors.
All’interno di questa nuova arena digitale si configurano due diversi e distinti ruoli per le aziende: creatori o facilitatori.
Creatori sono le aziende che decidono di uscire fuori dal recinto del proprio core business tradizionale, offrendo contenuti totalmente diversi al pubblico. Alcuni esempi importanti sono quelli di Vodafone e Ford col calcio, di Visa e Land Rover col rugby, Intimissimi col cinema. I prerequisiti per essere credibili devono essere l’autorità, la conoscenza e l’unicità.
Facilitatori sono invece le aziende che decidono di estendere il core business tradizionale e di possedere uno spazio ulteriore che sia comunque naturalmente associato alla propria attività. I facilitatori sono organicamente credibili. Gli esempi mondiali più evidenti sono Nike+ con iPod che hanno creato un sito per i corridori, Huggies che ha creato un sito di storie per bambini, FYI Magazine che è un magazine interattivo per le teenagers creato da Nivea Visage.
Fonte: OltrelineaNews. Infos. su www.gruppoltrelinea.com -