L'Europa: no chanches per il futuro ? Da un'intervista a John Naisbitt un interessante spunto di riflessione. di Davide Diurisi
John Naisbitt - 1929 Glenwood - USA -
Studioso di previsioni economico-sociali, formatosi in contesti stimolanti e grandiosi come Harvard, ha maturato esperienze nel mondo dell'imprenditoria globale e della politica, essendo anche sostituto del ministro dell'Istruzione del governo Kennedy e assistente speciale del Presidente Lyndon Johnson. Oggi settantottenne ha pubblicato tantissimo ed ha sempre ottenuto conferme dalle sue lungimiranti previsioni.
Naisbitt, autore di best seller quali "Megatrends" (pubblicato in 57 Paesi diversi e tirato in 9 milioni di copie - si deve a questo volume l'esordio del termine "globalizzazione" divenuto poi patrimonio di ogni cultura), in una delle sue numerose interviste, ha disegnato uno scenario per l'Europa che vede realizzarsi un disegno molto particolare della geo-economia del futuro.
L'Europa come risultato della volontà degli europei di essere parte di un sistema sempre più concentrato, con un ruolo ben preciso: quello dell'attrazione di ricchezze !
Le ricchezze distribuite a vario titolo fra le Americhe e i Paesi orientali sono e saranno decisamente superiori a quelle che l'Europa è capace di mettere in campo. Non è solo un problema di risorse naturali, è un problema di sistema sociale ed economico. L'Europa continua a confrontarsi con gli USA sul piano dello sviluppo, ma appare ancora indietro rispetto all'innovazione, alla produttività, alle riforme, all'efficienza, alla fuga dei know-how e dei cervelli, che all'estero trovano terreno più fertile e venture capitalists che investono sulle idee, sugli intelletti !
Sul piano della didattica, del sistema universitario, continua Naisbitt, l'America pone in competizione i suoi centri di cultura ! Ci sono 4500 fra università e college negli USA, frequentati e vissuti dai migliori ricercatori e scienziati, un sistema che da decenni cerca il miglioramento continuo, per mantenere elevati gli standard e attrarre intelligenze.
Però, riattraversando l'oceano, l'Europa ha un'altra enorme ricchezza da sfruttare. L'Europa è ricca di cultura, arte, musica. E' per gli stranieri (oggi turisti americani al pari di quelli asiatici) un enorme "parco a tema" in cui andare a spendere e arricchirsi allo stesso tempo ! Arricchirsi di fantasia, di storia, di piacere, di gusto, eventualmente poi da reimportare in casa e magari clonare ! Ma rimane un potenziale enorme su cui immaginare e costruire un nuovo concetto di comunicazione e di economia !
Forse le affermazioni di uno studioso come Naisbitt, insieme alle valutazioni di tanti addetti ai lavori, ciascuno nel proprio ambito di lavoro, dovrebbero far riflettere su alcune carenze strutturali del nostro sistema economico, da ricercarsi non più nelle statistiche e nell'oscillazione delle borse, ma nell'impostazione di un modello di business che dovrebbe aprire nuovi spazi per nuovi pensieri e nuove forme di promozione di valori alti.
Davide Diurisi
M.IT.O.org.uk - comunicazione e promozione di valore italiano -
Studio Associato D&L
29/01/2008