I PROGRAMMI INTEGRATI TERRITORIALI (PIT) IN SICILIA
I programmi Integrati Territoriali sono costituiti da un complesso di azioni intersettoriali, collegate fra loro, che convergono verso il conseguimento di un unico obiettivo di sviluppo relativo ad un certo territorio.
I PIT sono una delle modalità di attuazione del Programma Operativo regionale (POR) 2000-2006 e devono individuare una "idea-forza" e una strategia di sviluppo locale sostenibile, capace di mettere in risalto le particolari risorse di un ambito territoriale e centralizzare il ruolo degli attori locali. Secondo gli indirizzi dell'Unione Europea, insomma, ogni singolo progetto deve contenere quelle radici culturali, popolari ed artigiane del territorio e nello svilupparle dovrà produrre ricchezza e non solo economica.
Devono essere proposti da almeno due comuni contigui e ricadenti nello stesso territorio provinciale e con una popolazione complessiva di almeno 50 mila abitanti. In caso di popolazione inferiore, invece, il bando prevede proposte che vedano almeno la partecipazione di dieci comuni.
In Sicilia, il termine per la presentazione dei progetti è scaduto il 29 giugno 2001 data a partire dalla quale il Dipartimento della Programmazione ha cominciato la selezione dei vari progetti presentati avvalendosi di una Commissione che ha verificato la regolarità della documentazione presentata dai rispettivi promotori dei PIT.
Un'altra Commissione si è occupata del merito dei PIT selezionando quelli meritevoli, in base alla validità della loro idea-forza, di passare al vaglio del cosiddetto "Nucleo di Valutazione" che, assieme al dipartimento della Programmazione indicherà, per ciascun progetto, i più importanti passaggi per la sua attuazione ed il conseguente sviluppo economico - sociale del territorio interessato.
Sarà solo a questo punto che verrà stilata la graduatoria definitiva di ciascun progetto, articolata per territorio provinciale, e la conseguente ammissione al finanziamento.
La graduatoria sarà redatta attraverso una serie di valutazioni quali la validità e la specificità dell'idea - forza, gli eventuali elementi di discontinuità che la stessa presenta, gli elementi di approfondimento dell'analisi dei processi storico - culturali ed economici che animano i singoli progetti, la capacità di attivare o potenziare i processi di filiera tra operatori economici e tra questi e gli operatori sociali ed istituzionali.
E intorno al mese di febbraio 2002 dovremmo assistere alla "pioggia" di miliardi da Bruxelles e una serie di cantieri di lavoro aperti lungo tutta la Regione Siciliana.
Per ciò che concerne gli "Assi prioritari" attraverso i quali sono stati suddivisi i miliardi assegnati ai PIT si tratta di "Tutela e valorizzazione delle risorse naturali" (Asse 1), "Risorse culturali"(Asse 2), Risorse Umane (Asse 3), Sistemi locali di sviluppo (Asse 4), "Città" (Asse 5), "Reti e nodi di servizio" (Asse 6) i quali evidenziano la perfetta integrazione con le strategie e negli obiettivi del POR.
I PIT si configurano, quindi, come un insieme di azioni pubbliche e private che interessano generi diversi (dalle infrastrutture agli investimenti delle imprese).
Ad Agrigento, ad esempio, si punterà su un sistema integrato attorno alla risorsa Valle dei Templi, nel Nisseno si propone una "Bio Valley" che punta alla riconversione delle vocazioni tradizionali del territorio: agricoltura, agroindustria, beni culturali etc.
Su 35 PIT, la Regione Sicilia ne ha ammessi solo 28. Per superare la successiva fase di selezione e ottenere i finanziamenti, i promotori dei PIT si avvarranno del supporto di assistenza tecnica fornita dai soggetti aggiudicatari di apposite gare (per il PIT Etna, in cui è coinvolta SCiNT, il Raggruppamento Banca Nuova - Banca Popolare di Vicenza). Questi soggetti elaboreranno una proposta finale che tenga conto della qualità delle progettazioni, della coerenza fra le proposte, del contributo dato alle priorità regionali, della sostenibilità tecnica, finanziaria e ambientale.
Per il 2000-2003, i contributi pubblici destinati ai PIT, circa 3.000 miliardi, rappresentano il 15 % del piano finanziario complessivo del POR.