Un breve dossier sulle opportunità di investimento in Medio-Oriente.

La sorprendente realtà iraniana.

 

A cura dello Studio Associato D&L – Lecce -  con la collaborazione di B.P.S. International – Cremona –

 

Internazionalizzazione significa guardare non solo ai mercati già noti e collaudati, ma anche – compatibilmente con le difficoltà e le precauzioni del caso – esplorare mercati dall’elevato potenziale che possono rappresentare di per sé un’interessante area di sbocco, così come un’interessante piattaforma da cui ripartire per lavorare su un’area ancor più vasta e rappresentativa.

 

Nel Medio Oriente, l’Iran occupa una delle regioni più strategiche a livello mondiale.  Confina con il Golfo Persico ed il Mare di Oman a Sud, Turchia ed Iraq ad Ovest, Afghanistan e Pakistan ad Est e con le Repubbliche – un tempo appartenenti al blocco dell’Unione Sovietica – di Armenia, Azerbaijan e Turkmenistan a Nord.     Inoltre l’Iran divide il bacino del Caspio, di recente formazione, dalle acque più calde del Golfo Persico.  Il bacino del Caspio è considerato una delle fonti di energia più importanti del mondo ed il suo valore è in continua ascesa.

 

 

Cosa trovate in questa scheda-utilità

 

-          Uno sguardo generale al mercato

-          Il Commercio Estero in Iran

-          Il processo di privatizzazione

-          Le politiche di promozione degli investimenti esteri

-          Le aree di libero scambio

-          Utilità e suggerimenti per operare con l’Iran

-          Come trovare un agente in Iran

-          Il Progetto PMI in Iran

-          Quale tipologia di impresa potrebbe essere interessata

 

 

Diamo uno sguardo all’economia del Paese

 

Nonostante l'economia iraniana sia caratterizzata massicciamente dalla presenza statale nella gestione del settore petrolifero e delle grandi aziende, alla quale si affiancano sia società private di piccole e medie dimensioni che operano nel settore del commercio e dei servizi, che villaggi agricoli, il Governo ha investito e sta investendo nel processo di privatizzazione previsto dal III° Piano di Sviluppo quinquennale (2000 - 2005).

 

 

 

INDICATORI ECONOMICI

2001/2002

2002/2003

PIL (mln USD)

378,039

485,554 **

Variazione annuale del PIL (%)

4.8

5.8

PIL pro capite (USD)

1,397

-------

Tasso d’inflazione (%)

11.4

17.5

Variazione della produzione industriale (%)

10

11

** Previsioni Banca Centrale Iran

 

Per avere una prima idea del mercato iraniano, diamo uno sguardo ai principali settori produttivi e all’economia del territorio.

 

Fra i settori più promettenti e interessanti, l’Agricoltura occupa un posto di rilievo nell'’economia del Paese in quanto contribuisce all'espansione dell'industria alimentare (raffinazione dello zucchero e produzione di olio vegetale), lasciando buoni spazi per le lavorazioni e i processi di trasformazione. I principali prodotti: cereali, riso, frutta, pistacchi, barbabietole da zucchero e cotone. L'allevamento è una risorsa fondamentale sia per l'industria e sia per il settore alimentare (latte e derivati), per il tessile (lana) e per il cuoio.

 

Per quanto riguarda la Pesca possiamo ricordare il caviale prodotto dagli storioni pescati nelle acque del Mar Caspio.

 

Altro settore noto e particolarmente fiorente è rappresentato da Petrolio e Gas: questo è il settore trainante dell'economia iraniana, da cui dipende circa l'80% degli introiti delle esportazioni.   Notevoli sono pure le potenzialità offerte dal settore del gas naturale (l'Iran è il secondo produttore mondiale dopo la Russia, con 28 trilioni di mc stimati che rappresentano circa il 18% dell'intera riserva mondiale). Bisogna altresì dire che le riserve di gas non costituiscono, in termini di sfruttamento, un'opportunità commerciale della portata del comparto petrolifero.

 

Attualmente è in fase di realizzazione un ambizioso progetto per lo sviluppo del vasto giacimento del South Pars, tale progetto è sostenuto dal Governo sia per contenere l'eccessivo consumo interno di petrolio sia per consentire una rilevante esportazione di gas verso la Grecia.

 

Settore Minerario:  gran parte dei giacimenti resta tuttora inesplorata, anche se sono stati già identificati depositi di rame, ferro, piombo e zinco (di cui l'Iran è al primo posto nel mondo per riserve).

Notevoli giacimenti di marmo, granito e pietre naturali (secondo produttore mondiale dopo la Cina).

 

Settore automobilistico: in forte ascesa (+29%) anche grazie alla tutela del regime protezionistico caratterizzato dall'esistenza di due aziende parastatali: Iran Khodro e Saipa.

 

 

 

Pietre ornamentali: vengono prodotti 7 milioni di tonnellate/anno che rappresenta l' 11.5%  della produzione mondiale delle pietre grezze ed il 9.5% delle pietre lavorate. Le riserve ammontano a 4.5 miliardi di tonnellate.

 

Pellame: è uno dei settori trainanti dell'economia iraniana.    Il pellame iraniano è il migliore sul mercato internazionale per il tipo di grasso sottopelle degli animali. L'Italia è uno dei maggiori importatori di pellame iraniano; vengono importate ogni anno circa 22 milioni di pelli di pecora e   8-10 milioni di pelli di vitello e capra.

 

 


Qualche dato sul Commercio Estero

 

Le esportazioni iraniane sono rappresentate per l'80% dal petrolio (quarto produttore mondiale e secondo in ambito OPEC); anche il gas naturale incide notevolmente sulle esportazioni essendo L'Iran il secondo produttore mondiale dopo la Russia.

Per quanto riguarda i prodotti non-oil esportati possiamo annoverare: tappeti annodati a mano, prodotti petrolchimici, prodotti dell'agricoltura (frutta secca), prodotti industriali inclusi quelli di base (acciaio e ferro).

 

I principali prodotti importati dall’Iran,  sono in prevalenza macchinari e attrezzature, macchine elettriche, ferro e acciaio e prodotti dell'agricoltura, in particolare frumento).

 

Principali gruppi di prodotti italiani esportati in Iran nel 2002

 

(Valori in migliaia di Euro)

GRUPPI

2002

2001

VARIAZIONE (%)

Macchine per impianti speciali

510,926

21,570

+ 140.36

Macchine ed apparecchi per la produzione

di energia meccanica (escluso motori)

305,465

193,495

+ 57.87

Macchine d’impiego generale

201,960

139,382

+ 44.90

Macchine utensili

89,696

65,750

+ 36.42

Tubi

87,136

60,737

+ 43.46

Prodotti chimici di base

71,299

72,254

- 1.32

Apparecchi trasmettitori per

la radiodiffusione,tv e telefonia

46,689

13,811

+ 238.07

Altri prodotti chimici

42,008

36,655

+ 14.60

Motori, generatori e trasformatori elettrici

41,138

31,051

+ 32.48

Apparecchi per la distribuzione e controllo

dell’energia

30,103

38,555

- 21.92

Strumenti di misura, di controllo, di prova,

di navigazione e simili

28,164

23,578

+ 19.45

Prodotti farmaceutici, chimici e botanici

per uso medicinale

27,407

21,299

+ 26.68

Parti ed accessori per autoveicoli e loro motori

26,900

23,881

+ 12.64

Apparecchi per uso domestico

24,174

9,254

+ 161.24

Metalli di base non ferrosi

20,872

17,704

+ 17.89

Articoli in materie plastiche

19,964

14,978

+ 31.48

Pitture, vernici, smalti ed inchiostri

15,567

10,776

+ 44,.46

Articoli di coltelleria, utensili ed oggetti in metallo

12,808

7,923

+ 61.66

Cisterne, serbatoi, contenitori in metallo, radiatori

e caldaie

12,385

13,730

+ 9.80

Apparecchi medicali, chirurgici ed ortopedici

12,074

7,559

+ 59.73

TOTALE

1,796,961

1,171,189

+ 53.43

Dati ISTAT

 

 

Anche nel 2002 l'Italia si è confermata il primo paese europeo negli scambi commerciali con l'Iran.

La Germania resta il primo fornitore con una quota del 10.45%, al secondo posto gli Emirati Arabi con il 9.16% e terza l'Italia con una quota del 6.8% che equivale ad un incremento del 1.33% rispetto al 2000.

Nell'ambito dell'export iraniano non-oil, l'Italia si colloca al 5° posto dopo Emirati Arabi, Germania, Giappone e Azerbaijan, con un peso - sull'export totale – pari al 5%.

 

 


PROCESSO DI PRIVATIZZAZIONE DELL'ECONOMIA IRANIANA

 

I° Piano di Sviluppo Quinquennale (1989 - 1993): ha previsto la vendita dei bonds delle aziende pubbliche ed il trasferimento di alcune tasse Governative al settore privato.

 

II° Piano di sviluppo Quinquennale (1995 - 1999): ha sottolineato la necessità di migliorare le infrastrutture del Paese, in particolare le comunicazioni, di potenziare il settore privato attraverso la creazione di leggi che favorissero la nascita di industrie private e ne garantissero la stabilità.         Si è dato seguito inoltre alla vendita delle partecipazioni statali delle aziende alle istituzioni private al fine di aumentare la percentuale del settore privato all'interno del PNL.

 

III° Piano di Sviluppo Quinquennale 2000/2001 - 2004/2005 (1379-1383): Il processo di privatizzazione ha subito una forte accelerazione che ha tenuto conto dei vari aspetti delle realtà del Paese, delle sfide che l'economia si trova a dover affrontare e dalla necessità di adottare un piano complessivo e bilanciato.

 

Consiste in una serie di articoli, politiche e linee guida inerenti 26 aree settoriali ed intrasettoriali ed offre un quadro generale per la risoluzione dei problemi e delle difficoltà economiche che potrebbero presentarsi nel periodi di implementazione del piano.

 

Tra gli elementi più innovativi:

 

·                     Creazione di un Alto Consiglio Amministrativo atto a riformare il sistema amministrativo nonchè la gestione delle risorse umane;

·                     Riorganizzazione della posizione finanziaria di tutte le imprese pubbliche in modo da poterle incorporare, ristrutturare, riorganizzare o liquidare;

·                     Creazione di un'Organizzazione per le Questioni Fiscali dello Stato quale istituzione pubblica sotto la supervisione del Ministero dell'Economia e delle Finanze, con l'obbiettivo di aumentare l'efficienza del sistema fiscale e risolverne le distorsioni;

·                     Istituzione di un "Oil Stabilization Fund" per ridurre l'eccessiva dipendenza dalle entrate del settore petrolifero e per assicurare la sostenibilità e la conservazione delle ricchezze naturali;

 

·                     Emissione da parte del governo di carte di partecipazione per 5,000 Mld di Rial per la ricapitalizzazione delle banche. I ricavi di questa vendita verranno usati per rafforzare la posizione fiscale;

·                     La concessione da parte del Governo d’agevolazioni agli investitori che concorreranno all'obbiettivo della creazione di posti di lavoro ed alle piccole e medie imprese in proporzione al contributo finanziario nei progetti;

·                     Rimozione delle barriere non tariffarie al fine di promuovere il commercio con l'estero.

 

 

Le riforme del Piano in sintesi:

 

Settore Industriale e dei Servizi

 

·                     Maggiore partecipazione del settore privato all'economia nazionale;

·                     Semplificazione iter burocratici per la concessione delle licenze alle aziende;

·                     Eliminazione monopoli statali (poste, trasporti su rotaia, raffinazione del tabacco, distribuzione e trasporto del petrolio greggio);

·                     Modifiche alla legge sulle imposte dirette:

§         Diminuzione del tasso d'imposta dal 65% al 25%

§         Esenzione dal pagamento delle imposte per le nuove aziende operanti nel settore dell'industria e  delle miniere. Le nuove  aziende godranno di un esenzione pari all'80% delle imposte previste per un periodo di 4 anni, esenzione che può  raggiungere il 100% di sconto in 10 anni per quelle aziende che saranno avviate nelle zone più povere del Paese.

§         Esenzione dalle imposte, previa concessione da parte del Governo, per una parte di ricavi delle aziende che sarà destinata alla ricostruzione ed allo sviluppo dell'azienda stessa.

·                     Approvazione da parte del Parlamento all'ingresso dell'Iran nella WIPO (World Intellectual Property Organization) al fine di uniformare agli standard internazionali le concessioni di brevetti e le licenze in Iran;

·                     Approvazione della Legge sulla Promozione e la protezione degli Investimenti Esteri (25 Maggio 2002).

 

Settore bancario e assicurativo

 

·                     Revisione delle leggi, delle norme e dei principi vigenti nell'ambito del sistema bancario al fine di rendere più competitivo il sistema bancario del Paese;

·                     Permesso di stabilire banche private (off-shore o in-shore).

 

Il Governo ha già concesso la licenza a quattro banche private ed a due istituti di assicurazione privati.    Il Parlamento iraniano ha inoltre concesso recentemente alle banche straniere di aprire filiali nel Paese.

 

Settore finanziario e monetario

 

Nell’ambito del processo di riforma e di apertura del sistema politico-commerciale iraniano, si inserisce la riforma della politica monetaria e finanziaria.

 

Con il nuovo anno iraniano – che decorre dal 21 Marzo 2002 – è stato introdotto il cambio ufficiale unico pari a circa 7,900 Rial per dollaro USA.       Il sistema del doppio cambio, introdotto nel 1979, era caratterizzato da un tasso di cambio ufficiale quotato a 1,750 Rial per dollaro USA, che veniva utilizzato per l’acquisto di prodotti strategici (importazione di beni e servizi essenziali, servizi del debito pubblico ed importazioni legate a progetti nazionali su larga scala, nonché gli introiti derivanti dalle esportazioni di petrolio e gas) e da un tasso di cambio di mercato pari a 7,900 Rial per dollaro USA.

Gia nel Marzo 2002 il cosiddetto tasso commerciale , ossia il tasso intermedio tra quello di mercato e quello ufficiale (pari a 3,000 Rial per dollaro USA) destinato alle imprese, era stato abolito.

Questo nuovo sistema di cambio consentirà di garantire una maggiore trasparenza all’economia iraniana anche se la transizione verso il sistema di tasso di cambio unico potrebbe comportare effetti inflattivi.

Sebbene le stime della Banca Centrale Iraniana riportino un calo dell’inflazione dal 12.6% del 2000 all’11.4% del 2001, i valori non sarebbero attendibili perché riferiti ad un paniere di beni sovvenzionati; pertanto il livello di inflazione sarebbe superiore.

L’offerta dei beni sovvenzionati è stata finanziata fino al 21 Marzo 2002 utilizzando come riferimento contabile il tasso di cambio di 1,750 Rial per US$, adottato dallo Stato nella contabilizzazione dei proventi delle esportazioni petrolifere e nelle statistiche ufficiali, mentre il cambio praticato al di fuori delle transazioni statali è stato di circa 4 volte superiore.

La politica finanziaria adottata dalle Autorità iraniane sin dal 2000 è stata particolarmente efficace: le stime ufficiali delle riserve valutarie complessive del Paese hanno raggiunto i 16 Mld di US$ (secondo stime non ufficiali le riserve ammonterebbero a 20 Mld di US$).

 

Grazie all’evoluzione della situazione politico-finanziaria del Paese, la Categoria di rischio riferita all’Iran è stata oggetto di revisione in senso migliorativo da parte dell’OCSE (valutazione adottata anche dalla SACE), che ha promosso l’Iran nel Maggio 2000 dalla VI alla V e nel Luglio del 2001 dalla V alla IV categoria di rischio.

 

La creazione del Fondo di Stabilità e Riserva ha consentito alle Autorità una più proficua gestione del surplus valutario petrolifero.

 

Il Fondo è volto alla creazione di accantonamenti destinati per il 50% alla costruzione di una riserva da utilizzare quale fattore di stabilità per cautelarsi dal rischio di oscillazioni dei prezzi petroliferi e per il 50% da offrire quale finanziamento a lungo termine a tassi agevolati agli investitori privati per l’acquisto di beni capitali finalizzati alle produzioni/esportazioni non petrolifere.

La creazione di un simile Fondo rappresenta un primo concreto sostegno allo sviluppo dell’industria non petrolifera ed al programma di diversificazione dell’export, in linea con quanto segnalato dal III° Piano di Sviluppo Quinquennale.

 

 

 

 

 


La legge per la promozione degli investimenti stranieri

 

La legge per la promozione e la protezione degli investimenti esteri rappresenta sicuramente una delle riforme più rilevanti attuate nell’ambito del III° Piano di Sviluppo Quinquennale.

 

La legge è stata approvata , in data 25 Maggio 2002, dall’Expediency Council.    Pur opponendo taluni limiti agli investitori esteri, tale legge rappresenta un’importante opportunità per lo sviluppo economico e sociale dell’Iran.     Con questo atto si da una definizione più ampia di capitale estero, che comprende: fondi liquidi, macchinari, attrezzi e ricambi, diritti di brevetto, know how, servizi specializzati e dividendi trasferibili.

Sono inoltre ammissibili gli investimenti esteri che rispondano ai seguenti criteri:

·         Favorire la crescita economica, tecnologica e qualitativa della produzione iraniana nonché incrementare le esportazioni e l’occupazione.

·         Non danneggiare l’economia e l’ambiente nonché la sicurezza e gli investimenti nazionali

·         Non comportare concessioni di monopolio od altre concessioni speciali

 

-          Gli iraniani residenti all’estero sono inclusi nella definizione di investitori stranieri

-          Gli investimenti di imprese straniere con partecipazione governativa sono autorizzati previa autorizzazione del Parlamento e sono considerate a tutti gli effetti come investitori privati

-          Le richieste di approvazione delle licenze per gli investimenti dovranno essere emesse o rigettate entro il termine ultimo di 45 giorni dalla loro presentazione; gli investitori stranieri sono equiparati nei diritti, protezione e servizi disponibili, a quelli nazionali

-          La nazionalizzazione dell’investimento straniero è contemplata solo nel caso di pubblica utilità, dietro pagamento di un’appropriata compensazione. Le dispute saranno sottoposte al giudice nazionale, a meno che non sia stato ratificato un accordo bilaterale sulla promozione e protezione degli investimenti che preveda il ricorso ad un giudice internazionale

-          Gli investimenti stranieri autorizzati e tutelati secondo le disposizioni normative possono essere ammessi o nella forma dell’investimento diretto straniero o se inseriti negli schemi di “civil partnership” , “buy-back, “B.O.T.” e se il capitale ed i profitti che si riferiscono al medesimo progetto non sono supportati da una garanzia del Governo, di società di Stato, ovvero di banche.    In questi casi, se a seguito di un provvedimento si decida di proibire o di non dare seguito ad accordi finanziari già approvati, il Governo iraniano dovrà compensare i danni risultanti entro il limite del  valore di quanto già impiantato, ovvero delle quote sino ad allora pagate dall’investitore per realizzare il progetto.

-          Viene prevista la possibilità di ricorrere all’arbitrato internazionale, ma solo nel caso in cui vi sia uno specifico accordo bilaterale con il Governo di appartenenza dell’investitore.

-          La legge prevede che le istituzioni che saranno chiamate ad emettere i visti, i permessi di residenza e di lavoro a favore degli investitori stranieri dovranno attenersi alle indicazioni che provvederanno all’Organizzazione deputata (Foreign Investment Board FIO), e che le eventuali divergenze saranno risolte dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

-          Il F.I.O. dovrà assicurare le informazioni sulle opportunità di investimento, sui partners iraniani, sui campi di attività ed ogni altra informazione disponibile.

 


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 LE FREE TRADE ZONES - Aree di Libero Scambio –

 


 


Il progetto delle Free Trade Zones (FTZ) è stato ideato dal Governo Iraniano nel 1993 e per tale motivo  sono state identificate tre aree: Chabahar, Kish e Qeshm con lo scopo di:

 

§         Attrarre investitori locali e stranieri

§         Promuovere le esportazioni

§         Assicurare l’accesso alle tecnologie all’avanguardia

§         Creare opportunità di lavoro per la manodopera specializzata

§         Agire come centri per la riesportazione nei paesi dell’Asia Centrale

 

Le Zone Franche iraniane operano sotto la supervisione dell’High Council of Free Trade & Industrial Zone, che è presieduto dal Presidente della Repubblica Islamica dell’Iran e comprende- tra gli altri – 11 Ministri ed il Governatore della Banca Centrale.

L’High Council ha reso indipendenti dal Governo le Amministrazioni delle Zone Franche. Le Free Zone Organizations sono state esentate da molte dalle leggi (fiscali e monetarie)  attualmente vigenti nel Paese ed operano come società indipendenti.

 

Inizialmente le Zone Franche erano dotate di scarse infrastrutture, il che ha portato – nei primi anni – ad uno scarso sviluppo.      Attraverso la vendita ed il leasing dei terreni nonché i profitti derivanti dalle migliaia di visitatori, le Autorità sono riuscite a finanziare importanti progetti finalizzati alla realizzazione delle necessarie infrastrutture. Recentemente il Governo Iraniano ha fatto un ulteriore sforzo per attrarre investitori esteri nelle Zone Franche.    In questo contesto è stata appositamente realizzata una legge che offre garanzie governative contro nazionalizzazione ed espropriazione di investimenti stranieri nelle Zone Franche.     Conseguentemente, banche ed istituzioni finanziarie hanno ottenuto il permesso per operare nelle Free Trade Zones.

 

Attualmente le Zone Franche offrono interessanti opportunità per investitori stranieri, con la certezza  di entrare in un mercato dalle enormi potenzialità quale quello iraniano (e non solo).

 

Le Zone Franche iraniane offrono agli investitori stranieri 15 incentivi che possono essere così riassunti:

 

¨       Gli investitori stranieri possono possedere fino al 100% delle azioni di una società operante nella Zona Franca.   Le licenze di investimento sono emesse dalle Free Zones Organizations entro due settimane dalla richiesta (application form);

¨       Investimenti stranieri diretti, così come pure investimenti sotto forma di joint ventures,  sono garantiti dalle FTZ Organizations e dal Governo Iraniano.   La garanzia include capitale, macchine ed impianti, materie prime, prodotti e profitti generati dall’investimento in Zona Franca;

¨       Capitali e profitti inerenti l’attività possono liberamente entrare ed uscire dalle Zone Franche

¨       Esenzione per 15 anni delle tasse sul reddito e sui beni;

¨       Macchinari, parti di ricambio e veicoli di trasporto, materie prime e materiali da costruzione necessari alla realizzazione di attività produttive, commerciali o di servizi, possono essere liberamente importati;

¨       Una certa percentuale di prodotti può essere importata nel Paese dalle Zone Franche senza alcuna formalità o limitazione.       La percentuale viene calcolata nel seguente modo:

                                                 

                                                        A   -   B

                                                   --------------------   =   C           

                                                             A

                                                                      

       A =  prezzo CIF del prodotto finale da esportare nel Paese

       B =  prezzo CIF della materia prima e dei semi-lavorati importati ed utilizzati per la

               realizzazione del prodotto

       C =  percentuale

 

¨       Gli specialisti stranieri possono essere assunti per una quota pari al 10% della forza lavoro complessiva;

¨       La legislazione sull’impiego di forza lavoro è molto flessibile;

¨       I prodotti in transito possono essere importati e scaricati senza alcuna formalità;

¨       Non è prevista alcuna formalità per il visto d’ingresso valido quindici giorni (con possibilità di prolungamento a sei mesi), ottenibile una volta arrivati in una delle Zone Franche;

¨       I prodotti realizzati nelle Zone Franche possono essere esportati in altre nazioni senza essere assoggettati alle leggi sull’export vigenti nel paese;

¨       In considerazione del fatto che ad entità straniere non è permesso – al momento attuale – acquistare proprietà immobiliari, il richiedente può siglare un accordo di leasing illimitato  con il diritto di cessione del contratto in qualsiasi momento, ad un prezzo concordato;

¨       Le società straniere registrate in Zona Franca possono aprire uffici di rappresentanza nel paese utilizzando lo stesso nome della società.    Questi uffici possono essere coinvolti nella promozione delle attività dalla società registrata in Zona Franca e non sono soggetti a tassazione;

¨       Le operazioni bancarie e di cambio sono libere;

¨       Le banche straniere possono aprire filiali nelle Zone Franche ed offrire qualsiasi tipo di servizio, incluse Lettere di Credito, Garanzie Bancarie e finanziamenti.

 

 

 

 


UTILITA’

 

Proviamo ad avvicinarci al mercato Iraniano – Una breve guida step by step -

 

1° PASSO: Dimostrare impegno e determinazione – avere un progetto organico

 

Fino a pochi anni fa, i manager iraniani hanno incontrato moltissimi imprenditori ed  export manager stranieri - da soli, od al seguito di delegazioni - tentare di vincere la sfida con il mercato iraniano; il sistema solitamente usato è quello di distribuire moltissimo materiale illustrativo,  spedendo  fax ed e-mail d’ aggiornamento dall'estero.

Fare affari in Medio Oriente e specialmente in Iran, significa dover mostrare in maniera inequivocabile il proprio impegno, ciò può essere espresso in molti modi: investendo pesantemente nello sviluppo della propria attività nel Paese, affittando un grande ufficio ed inviando il proprio area manager ogni due settimane per seguire gli sviluppi.

Tuttavia la strategia sopra riportata si traduce in un grande impiego di risorse senza sapere se e quando il primo contratto verrà firmato; la strategia potrebbe essere indicata per una grande società, ma non per piccole e medie industrie.

 

Il percorso migliore per dimostrare il proprio impegno nel paese è quello di aprire una filiale commerciale in una delle tre Zone Franche Iraniane.   L'Iran ha tre Zone Franche: Chabahar (una città portuale al confine con il Pakistan), Kish (Isola del Golfo Persico) e Qeshm (Isola nello Stretto di Hormoz).

Registrare una propria filiale in Iran è la dimostrazione - per l'interlocutore locale - della serietà con cui l'azienda straniera vuole aggredire il mercato.

 

Registrare una società in Zona Franca presenta alcuni vantaggi, se comparata ad una normale società iraniana:

 

§         Facile e veloce registrazione: La registrazione di una società iraniana richiede 6 - 12 mesi di tempo mentre la registrazione in Zona Franca richiede non più di 3 settimane.

§         Bassi costi di registrazione: Registrare una società in Tehran costa dai 10.000 US$ in su, una registrazione "chiavi in mano" in una delle tre Zone franche costa 3.900 US$ ed il capitale minimo richiesto è di 120 US$ (anche se si consiglia un capitale minimo di 1.000 US$)

§         Bassi costi operativi: E' possibile ottenere una domiciliazione per circa 200 US$/mese (Chabahar e Qeshm) o 400 US$/mese (Kish), con ulteriori 300 US$/mese si può avere un servizio di segreteria personalizzato con servizio telefonico, fax e telematico.

§         Nessuna tassazione: appena viene aperto un ufficio a Tehran si ha subito la visita di un incaricato dell'ufficio delle imposte.     Il sistema di tassazione iraniano è molto arbitrario ed il fatto di non aver ancora firmato alcun contratto non mette al riparo da pesanti imposte. Le Zone Franche offrono 15 anni di esenzione dalle tasse e la sicurezza che nessuno verrà a chiedervi alcunchè in termini di imposte, sia sul reddito che sulle proprietà.

 

2° PASSO: Avviare la fase contrattuale

 

Con una strategia di successo, solitamente dopo alcuni mesi di promozione dovreste chiudere i  primi contratti.     Gli iraniani sono abili negoziatori e potete stare tranquilli che tratteranno il più possibile in modo da ridurre i vostri prezzi al minimo.     Tuttavia, disponendo di una filiale in Zona Franca avrete due vantaggi sostanziali rispetto ai vostri competitor stranieri:

 

Fatturazione: La maggior parte delle aziende iraniane ha grandi disponibilità in Rial, ma poche o nulle in valuta estera.       In passato si potevano ottenere dollari sovvenzionati dalla Banca Centrale, ma da qualche tempo il Governo ha cambiato politica.

Da una parte il Governo da alle società iraniane maggiore libertà nello sviluppo di contatti con società estere, mentre dall'altra le aziende devono essere in grado di approvigionarsi di valuta estera per conto proprio. In pratica questo significa che solo società iraniane che esportano hanno possibilità di importare pagando in US$.

Una società registrata in Zona Franca può fatturare a società iraniane in Rials.   I Rials possono essere simultaneamente cambiati in valuta estera sul mercato libero -attraverso gli uffici di cambio localizzati nelle Zone Franche -  e trasferiti in qualsiasi acconto estero.

Questa procedura è al 100% legale e permette al vostro cliente di pagarvi (anticipatamente) in Rials, dandovi un grande vantaggio nei confronti dei vostri concorrenti.

 

Lettera di Credito: le società iraniane possono importare merci soltanto attraverso pagamenti con Lettera di Credito.     Le banche iraniane sono molto rigide nell'apertura delle l/c e richiedono molte garanzie al proprio cliente.     Ciò non è applicabile alle Zone Franche.    Quando il vostro cliente acquista beni o servizi dalla vostra società in Zona Franca, non sarà richiesta alcuna l/c ma potrete concordare altre forme di pagamento, incluso il pagamento anticipato.    Sarà un grande incentivo per il vostro cliente acquistare da voi e l'intera transazione si potrà accorcerà di alcuni mesi.

 

3° PASSO:  Sviluppare e consolidare l’attività

 

Quando offrirete le vostre merci e servizi in Rial e senza richiedere l'apertura della l/c, la notizia si spargerà velocemente e ciò favorirà lo sviluppo di un commercio regolare.

 

Arrivati a questo punto, suggeriamo che la società proceda ad una fase successiva:

 

Ufficio di Rappresentanza a Tehran: un ufficio di rappresentanza in Tehran vi permetterà di dare ai vostri clienti un migliore servizio ed una penetrazione sistematica nel mercato.    La legge che regolamenta l'attività nelle Zone Franche, permette ad ogni azienda registrata di aprire uffici di rappresentanza nel Paese.    Finchè questi uffici saranno preposti ad attività di marketing, non saranno assogettabili ad alcuna forma di tassazione.

 

Magazzino: una volta creata una buona e stabile domanda per i vostri prodotti, potrebbe avere giustificazione la realizzazione di un magazzino in Zona Franca. Il vantaggio di questa scelta è quello di avere disponibilità immediata della merce per la quale avete preventivamente valutato la richiesta del mercato. La disponibilità immediata di merce vi darà un grosso vantaggio rispetto ai vostri concorrenti che impiegheranno dai 30 ai 60 giorni per recapitare la merce ordinata.    Ciò è molto vantaggioso in considerazione del fatto che le aziende iraniane tendono sempre a confermare l'ordine all'ultimo minuto chiedendo “oggi” ciò che dovrebbero ricevere “domani”.  Attualmente nelle Zone Franche esistono diversi magazzini, e strutture idonee a questo scopo; affittare un magazzino non comporta onerosi investimenti da parte dell'imprenditore.

 

4° PASSO: Passare agli aspetti produttivi

 

Una volta stabilizzata la richiesta di prodotto, potreste prendere in considerazione l’eventualità di assemblare le vostre merci in Zona Franca.

 

I presupposti per il successo in un'attività di  assemblaggio, possono essere così riassunti:

 

·                     Metodi di assemblaggio semplici;

·                     Investimenti limitati;

·                     Richiesta del prodotto sul mercato iraniano e/o dalle nazioni limitrofe al Paese.

Assemblare in una delle Zone Franche iraniane presenta i seguenti vantaggi

 

·                     15 anni di esenzione fiscale su reddito e capitale;

·                     Manodopera disponibile e facilmente specializzabile;

·                     Costi energetici tra i più bassi al mondo;

·                     Disponibilità di materie prime (ferro, acciaio, rame, zinco, pietre ornamentali, .....),

 

Regola del "valore aggiunto": il valore aggiunto di un prodotto assemblato nella Zona Franca è esente da dazi di importazione se il prodotto finale viene venduto nel Paese.    Generalmente le Autorità Governative sono molto generose nel determinare la quota di valore aggiunto (si può arrivare in alcuni casi ad un 70%).    Questo significa che per buona parte del valore del vostro prodotto non dovrete pagare alcun dazio,  ne consegue  che - anche qualora la vostra merce fosse destinata al mercato interno - il dazio che dovrete pagare decrescerà notevolmente.

 

Manutenzione: Installando un piccolo centro di riparazione, potrete offrire un servizio supplementare ai vostri clienti iraniani.    La nuova tendenza delle aziende iraniane è quella di importare macchine/impianti esclusivamente dalle aziende straniere che possono offrire un servizio di riparazione e manutenzione localizzato nel Paese.           La società petrolifera iraniana (NIOC), sta da tempo pressando i propri fornitori affinchè realizzino centri di assistenza nel Paese così da poter favorire tempi di riparazione accettabili e disponibilità immediata di parti di ricambio.

 

 

Tutti i punti sopra elencati daranno un vantaggio in termini di prezzo e conseguentemente in termini di concorrenza verso i vostri competitor.

 

 


COSA FARE SE SI VUOLE UN AGENTE

 

Alcuni dei vantaggi sopra elencati sono altresì disponibili se la vostra azienda sceglie di lavorare in Iran tramite un agente.     Di solito gli agenti hanno il loro ufficio in Tehran e vendono i prodotti delle aziende rappresentate sulla base di una commissione sul venduto.

Se la Vostra azienda ha registrato una filiale, una volta nominato un agente, otterrà i seguenti vantaggi:

·                     Minor dipendenza dall'agente, con la possibilità di sviluppare direttamente il vostro business;

·                     Poter ricevere direttamente dai clienti i pagamenti e quindi pagare il vostro agente; ciò è molto importante perchè è abitudine che l’agente vi proponga di pagarvi la merce  dopo che a sua volta  ha ricevuti i soldi dal cliente (procedura inaccettabile quanto rischiosa per l’azienda).

 

 

CONCLUSIONI

 

Come avrete senz'altro capito la registrazione di una filiale in una delle Zone Franche Iraniane può offrire alla vostra azienda una serie di vantaggi.     Nel caso di partecipazione a tender è importante sapere che verrà data  precedenza a partecipanti che dispongono di una propria struttura nel Paese.

 

Oltre ai privilegi sopra elencati, potrete avere ulteriori incentivi quali:

 

·         Basso costo della manodopera ed orari di lavoro flessibili ;

·         Libera circolazione di capitali, sia in entrata che in uscita;

·         Nessun visto d’ingresso richiesto (per un periodo massimo di 3-6 mesi);

·         Tutti i beni e materie prime destinati a paesi terzi (merci in transito), possono essere importati e trattati senza alcuna formalità;

 

Detto questo, registrare una filiale in una Zona Franca non significa rimuovere ogni ostacolo nei rapporti commerciali con l'Iran; tuttavia questa strategia permette di ottenere diversi vantaggi rispetto ai vostri concorrenti e vi salvaguarda dai problemi che rendono difficile operare con una certa tranquillità nel paese.

 

 

 

 


PROGETTO P.M.I. IN IRAN

 

E’ un progetto per costruire un polo industriale di piccole e medie aziende italiane in Iran,     con un

investimento dai costi estremamente contenuti.  L’obbiettivo è quello di collocarsi in un paese dove

gli insediamenti sono favoriti dal basso costo della manodopera, dalla disponibilità di materie prime (Zinco, Rame, Alluminio, Marmo, Granito, Cotone, Acciaio, Prodotti petrolchimici di base)     e dalle

nuove regolamentazioni in materia di investimenti stranieri.

 

L’idea di base – e qui nasce la convenienza che può indurre molte Piccole e Medie Imprese a fare il grande passo – parte dal presupposto che ci possano essere aziende, in procinto di rinnovare gli impianti, che invece di vendere i macchinari - usati ma efficienti - potrebbero spostarli in Iran, gettando l’ancora su un  mercato emergente e dai costi di produzione estremamente contenuti.

 

FTZ IRANIANE:  UNA GRANDE OPPORTUNITA’ PER LA PICCOLA E MEDIA INDUSTRIA ITALIANA

 

L’idea è quella di  costituire nelle  Zone Franche Iraniane  alcuni distretti industriali  per le Piccole e

Medie Imprese italiane.

 

Le principali motivazioni – per la realizzazione di un progetto di questo tipo – possono essere così riassunte:

 

·         Disponibilità di incentivi;

·         Manodopera abbondante, a basso costo e rapidamente specializzabile (anche grazie alla presenza di istituti di insegnamento tecnico-professionale ed universitario);

·         Costi energetici tra i più bassi al mondo;

·         Possibilità di vendere buona parte dei prodotti sul mercato interno;

·         Esenzione fiscale per un periodo di 15 anni.

 

 

 


CHI PUO’ ESSERE INTERESSATO AL PROGETTO

 

Trattasi di aziende che:

 

1.       Stiano operando in Italia in modo soddisfacente ed intendano aprire una filiale in Iran, in relazione alle favorevoli prospettive di questo mercato; in tal caso i macchinari della filiale potranno essere nuovi e/o usati;

 

2.       Abbiano la necessità di rinnovare gli impianti in Italia, al fine di comprimere i costi.    In tal caso anziché vendere gli impianti smobilitati, potranno trasferire gli stessi – una volta revisionati – in una loro filiale in Iran, nel presupposto che la manodopera a buon mercato, gli incentivi fiscali ed il mercato ricettivo consentano una razionale e remunerativa produzione locale.

 

Molti imprenditori italiani nell’intento di contenere i costi hanno affidato le produzioni all’estero, in paesi a basso costo di manodopera, mantenendo in Italia progettazione e distribuzione.

 

La nostra iniziativa si differenzia da questa impostazione in quanto si tratterebbe essenzialmente di costituire filiali in Iran dove trasferire impianti nuovi o usati in buono stato, la cui produttività non sia più sufficiente per le condizioni europee, con l’obbiettivo di conquistare un nuovo mercato.

 

Questa iniziativa non ha quindi la finalità di esportare in Italia o di provocare smobilizzazioni industriali o sottrazione di lavoro italiano, bensì quella di assicurare lavoro ed offrire alla tecnologia italiana uno spazio in un mercato di grandissime prospettive quale quello del Medio Oriente.

 

Si potrebbe pertanto, dopo adeguate verifiche:

 

·         Proseguire in Iran produzioni tecnologicamente non fattibili in Italia, mediante il trasferimento di impianti usati e revisionati, oppure costruire – con impianti nuovi – attività simili a quelle della casa madre italiana;

·         Aprire nuove attività in un mercato di ampie prospettive;

·         Offrire nuove opportunità di lavoro a giovani poco incentivati nel contesto europeo;

·         Continuare ad utilizzare fedeli maestranze, forse anziane ma ancora validissime, che possiedono tesori di esperienza.

 

 

COME POTREBBE ESSERE REALIZZATA L’OPERAZIONE

 

L’operazione prevede la costituzione di filiali (di esclusiva proprietà dell’operatore italiano). Eventuali forme di cooperazione (Joint-Ventures) con operatori locali dovranno essere valutate separatamente previa attenta ricerca di un partner locale.

 

Molti operatori italiani sono stati scottati da approcci affrettati, dal coinvolgimento di persone locali di

dubbia professionalità e dal contesto economico-politico vigente negli anni passati.

 

     

Il progetto si propone di diminuire il più possibile i rischi connessi all’operazione, compiendo tutte le necessarie verifiche, accompagnando tutta la complessa fase di trasferimento, seguendo le iniziative per alcuni anni, fino al definitivo decollo.

 

Per le imprese interessate al progetto, la nostra collaborazione inizierà obbligatoriamente con uno “studio di mercato e di pre-fattibilità” realizzato per il solo mercato locale.

 

Particolare attenzione dovrà essere riservata alla concorrenza di prodotti similari nazionali ed importati che verranno accuratamente esaminati sotto il profilo della qualità e del costo, sarà inoltre valutata la reperibilità di materie prime e relativi costi e tutto quanto espressamente richiesto dall'operatore.  Un importante fattore da valutare, sarà la scelta della Zona Franca più idonea al tipo di attività previsto.

 

Nel caso in cui l’operatore optasse per il trasferimento degli impianti, avrà inizio la seconda fase che qui di seguito sintetizziamo:

 

1.       L’operatore dovrà fare l’elenco dei mezzi d’opera di smobilizzo, con la valutazione, a perizia, e costo previsto per la revisione;

2.       L’operatore dovrà inoltre fornire i tempi previsti di trasferimento degli impianti, l’assorbimento locale di manodopera specificando le categorie, il nominativo e la qualifica del personale italiano che verrebbe trasferito in Iran, l’area industriale considerata necessaria sia per l’avviamento dell'attività che per le successive espansioni, i volumi ed i costi di produzione previsti nel primo triennio, il capitale di giro ritenuto necessario;

3.       In possesso di tali dati, verrà elaborato uno studio di fattibilità, in lingua inglese, da presentare alle autorità competenti, con la finalità di ottenere i massimi incentivi possibili.  Ipotizziamo in circa 2-3 mesi questo iter burocratico.

4.       Le autorità della Zone Franca prescelta, dovranno confermare l’assenso ufficiale alla realizzazione dell’operazione specificando i relativi benefici e la durata dei medesimi, dovendo l’operatore provvedere alla messa a disposizione e revisione degli impianti;

5.       Verrà verificata – presso gli istituti finanziari preposti – la possibilità di ottenere finanziamenti e – in caso affermativo – si provvederà a predisporre la necessaria documentazione;

6.       Le pratiche, l’imballaggio e la spedizione potranno essere coordinate con la collaborazione di uno spedizioniere italiano di fiducia al quale verrebbero affidate tutte le operazioni anche nell'intento di ottenere le migliori tariffe di nolo;

7.       Prima della spedizione, con la presenza o meno dell’operatore italiano, verranno predisposte tutte le pratiche per la costituzione della nuova società in Zona Franca (inclusi i contratti con i fornitori di servizi di pubblica utilità quali acqua e luce);

8.       Con l’arrivo dei macchinari verranno coordinate tutte le pratiche locali, e precisamente: sdoganamento, pratiche di residenza del personale italiano, pratiche di finanziamento presso banche locali, ricerca e training del personale locale, ……….

9.       L’avviamento in loco delle varie iniziative, verrà seguito secondo i più alti standard occidentali.

 


Fonte:

B.P.S. International (a cura del dr. Antonio Pozzari) -

in collaborazione con Studio Associato D&L (a cura del dr. davide Diurisi)