Lo strano caso di una firma digitale in crisi d’identità. A cura di Avv. Marco Scialdone
Lo strano caso di una firma digitale in crisi d’identità
Brevi riflessioni sulla Circolare n. 10/2009 del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
A cura di Avv. Marco Scialdone - collaboratore esterno Digital & Law Department - Studio Legale Lisi
^^
Con circolare n. 10/2009 il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali ha fornito le istruzioni operative per la trasmissione telematica delle autocertificazioni relative alla non commissione degli illeciti ostativi al rilascio del Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC), ovvero al decorso dei tempi previsti per ciascun illecito dal Decreto Ministeriale 24 ottobre 2007.
Viene richiesta la compilazione di un modulo predisposto dal Ministero da firmarsi digitalmente e da inviarsi per e-mail o posta elettronica certificata, unitamente ad un’immagine scannerizzata di un documento di identità in corso di validità.
Nel prosieguo della trattazione si cercherà di argomentare per quali ragioni la procedura da ultimo richiamata - limitatamente all’obbligo di allegazione dell’immagine scannerizzata del documento d’identità - risulti in contrasto con le disposizioni del d.lgs 82/2005 e s.m.i. (c.d. Codice dell’Amministrazione Digitale – CAD), ignorando, altresì, la natura della firma digitale e la sua ontologica diversità rispetto alla firma autografa.
>>> Continua in allegato