Nasce Arlem - Assemblea Regionale e Locale Euro-Mediterranea
Sviluppo urbano e territoriale, decentramento, società dell'informazione e sostegno alle piccole e medie imprese, sono i temi al centro del programma di lavoro del prossimo anno.
Gli enti regionali e locali dello spazio euromediterraneo hanno proceduto a Barcellona alla messa in atto della loro assemblea comune in presenza del commissario europeo alla politica regionale, Pawel Samecki, del segretario di Stato spagnolo Ángel Lossada Torres-Quevedo rappresentante della presidenza dell'UE e del rappresentante della copresidenza - egiziana - dell'Unione per il Mediterraneo, Hamdi Sanad Loza, assistente del ministro degli affari europei.
L'ARLEM è stata dotata di due copresidenti: Luc van den Brande, presidente del Comitato delle regioni europeo, e Mohamed Boudra, sindaco di Al Hoceima, in Marocco. Un ufficio composto dal Wali (governatore) di Alger, Mohamed Kebir Addou, Ivan Jakovcic, governatore della regione Istria (Croazia), Michel Delebarre, sindaco di Dunkerque (Francia), Michel Vauzelles, presidente della regione francese di Provenza-Alpi-costa azzurra, del sindaco di Uszaka (Ungheria) e del sindaco di Greater Tafilah (Giordania).
Il Comitato delle regioni dell'UE si rallegra di essere giunto, al termine di una lunga mobilitazione, a creare questa struttura per farne un'istituzione comune aggiunta al segretariato generale dell'UpM alla stregua dell'assemblea parlamentare APEM. "L'ARLEM sorge oggi come struttura autonoma, ma ha lo scopo di servire l'UpM. È per questo che chiediamo che appena l'UpM avrà portato a termine la sua struttura interna e la sua organizzazione, di poter contribuire ai lavori osservatori, fin dal vertice di Barcellona nel giugno 2010", afferma van den Brande.
Le comunità locali e regionali richiedono di contribuire in modo strutturato alla concezione ed all'attuazione di progetti euromediterranei di cui molti dovrebbero avere un impatto sulla vita locale. Il copresidente marocchino, ha avuto il compito di presentare il programma di lavoro per l'anno prossimo, imperniato sullo sviluppo urbano e territoriale, il decentramento, la società dell'informazione ed il sostegno alle piccole e medie imprese.
Il Sig. Boudra ha sottolineato che esistono "molte iniziative bilaterali a favore dello sviluppo, ma queste soffrono di una mancanza di coordinamento. Siamo convinti che, per essere durature le strategie nazionali dell'una e l'altra sponda del Mediterraneo devono rafforzarsi con la partecipazione degli enti locali e regionali nella definizione e l'attuazione delle strategie di cooperazione".
Il CdR richiede la necessità di una rottura con il passato: "la nostra convinzione è che l'UpM non deve cadere nella trappola del processo di Barcellona, limitandosi alla diplomazia classica. Con tale constatazione, offriamo il contributo del nostro impegno sul campo, orientato verso la realizzazione di progetti concreti. La struttura da dare all'ARLEM è quella di un organo orientato verso il lavoro sul campo, che può funzionare indipendentemente dalla realtà politica internazionale", spiega il presidente del CdR.
I dibattiti, che hanno evidenziato la volontà di orientare l'UpM verso un'implicazione più forte degli enti locali e regionali nei processi decisionali euromediterranei non hanno tuttavia dato un'indicazione chiara sulla via da seguire: un approccio intergovernativo, come sembra deciso dai copresidenti dell'UpM e dalla presidenza semestrale (spagnola) dell'UE o un approccio più istituzionale che integri le azioni già condotte nell'ambito delle strutture comunitarie. Dai vari interventi si evince una diffidenza nei confronti della Commissione Europea che non avrebbe mai concesso in passato "una condivisione delle responsabilità".
fonte: SistemaPuglia
14/02/2010
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