"Internationalisation of European SMEs" : studio della Commissione Europea sullo stato dell'internazionalizzazione delle PMI
"Internationalisation of European SMEs" è un nuovo studio della Commissione europea che rivela che il 25% delle piccole e medie imprese (PMI) dell'UE-27 effettua esportazioni o ne ha effettuate nel corso degli ultimi tre anni. Tali PMI attive a livello internazionale registrano un tasso di crescita dell'occupazione del 7%, contro l'1% per le PMI che non effettuano attività di tipo internazionale.
Lo studio è disponibile al link: http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/files/support_measures/internationalisation/internationalisation_sme_final_en.pdf
Esiste inoltre una forte correlazione tra internazionalizzazione e innovazione: l'introduzione di prodotti o servizi innovativi per il settore di attività nel paese di appartenenza ha interessato il 26% delle PMI attive a livello internazionale e l'8% soltanto delle altre piccole imprese. Le attività internazionali sono, tuttavia, orientate principalmente verso altri paesi del mercato interno e solo il 13% delle PMI dell'UE opera su mercati al di fuori dell'UE.
Le imprese europee sono più attive a livello internazionale rispetto alle PMI statunitensi o giapponesi.
Lo studio ha riguardato 26 settori: è nel commercio all'ingrosso, nelle attività estrattive e manifatturiere e nella vendita di autoveicoli che si è riscontrata la percentuale più elevata di PMI internazionalizzate. Nell'ambito dei servizi, è il settore della "ricerca" quello in cui si registra un dato molto elevato.
Le PMI che svolgono attività di esportazione sono percentualmente più numerose nei seguenti settori: estrattivo (58%), manifatturiero (56%), vendite all'ingrosso (54%), ricerca (54%), vendita di autoveicoli (53%), noleggio e locazione (39%), trasporti e comunicazioni (39%).
Fonte: sistemapuglia