A RISCHIO FONDI UE IN SICILIA
A RISCHIO FONDI UE IN SICILIA *** A rischio fondi Ue in Sicilia secondo gli osservatori sull'andamento della gestione di Agenda 2000.Nega che siano già maturati effetti irreparabili il direttore del Dipartimento della Programmazione, Dott. Gabriella Palocci, ma è visibilmente preoccupata. Entro fine anno dovranno essere rendicontate a Bruxelles spese per oltre un miliardo di euro relative alla trance dei fondi europei del 2000 e le previsioni sono ancora meno rosee rispetto alla scadenza del 2003 momento in cui occorrerà rendicontare la spesa di circa 1 miliardo e 300 milioni di euro relativa alla fetta di fondi europei del 2001, per i quali - sia detto non proprio per inciso - sussiste, allo stato, un parco progetti non proprio soddisfacente. Sotto questo profilo e dal proprio angolo prospettico di osservazione, il Centro Studi SCiNT ha già messo all'attenzione dei responsabili della gestione dei progetti PIT (destinati a rappresentare una significativa quota delle spese da rendicontare relativamente ai fondi europei 2001) l'esistenza di metodi gestionali a livello locale poco chiari e costruttivi. "Viene trascurato", sottolinea il Responsabile di SCiNT Sicilia, Avv. Lucio Fresta, "il ruolo del partenariato relegato spesso al ruolo di mero partecipante passivo e silente ad assemblee nelle quali si discute esclusivamente di progettualità pubblica e mai del ruolo attivo delle imprese e del partners privati. Non si considera o non si vuole considerare" - continua l'Avv. Fresta - "che mentre la felice gestione delle risorse a valere su interventi pubblici ben determinati può scaturire anche da un semplice buon Programma Integrato Territoriale (salva la capacità dell'Ente Locale, ad esempio, di predisporre validi progetti esecutivi delle opere pubbliche inserite nel Programma stesso), la migliore gestione di quelle da spendersi in regime di aiuti a bando non può prescindere da un coinvolgimento attivo dei partners presenti sul territorio rispetto ai quali viene eretto, frequentemente, un muro di dubbi e di disinformazione da parte degli organi preposti, all'interno dei singoli P.I.T., a fare quanto è possibile per far decollare, nei privati, la voglia di avanzare proposte e progetti. Avremo modo di vedere nel prossimo futuro" -conclude l'Avv. Lucio Fresta - "chi, tra i vari consulenti ed esperti degli stessi Enti Locali e della Regione (che troppo frequentemente, ad es., fanno la parte da leone gestendo ruoli pubblici e, contemporaneamente, assumendo negli stessi ambiti incarichi per conto di privati), si sarà avvantaggiato di questa politica gestionale cieca ed egoistica, ma, certamente, possiamo prevedere che non si sarà trattato del tessuto economico locale nel suo complesso". SCiNT Sicilia
28/03/2002
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