TUNISIA: Report su presenza Italiana
TUNISIA: INVESTIMENTI ITALIANI PARI A 516 MILIONI DI EURO (ANSA) - ROMA, 11 MAR - Tra le mete predilette dai capitali stranieri, la Tunisia continua ad attrarre anche un flusso abbondante di investimenti italiani. Oltre 700 societa', soprattutto piccole e medie interamente italiane o a partecipazione mista, operano in Tunisia con investimenti globali pari a circa 516 milioni di euro e circa 40.000 addetti. Nel 2001 grazie a Benetton c'e' stato un aumento cospicuo degli investimenti diretti, oltre alla costituzione di una joint venture per la produzione di vino da parte della ditta siciliana Calatrasi. C'e' anche da segnalare un investimento superiore ai 65 milioni di euro effettuato dalla ditta umbra Colacem, che ha acquisto il cementificio Cat (Ciments Artificiels de Tunisie) avviando una profonda ristrutturazione e l'ammodernamento degli impianti di produzione. In Tunisia e' particolarmente attiva la Simest che ha finanziato numerosi progetti di creazione di investimenti nel Paese a favore della creazione di joint venture italo-tunisine. Oltre alle piccole e medie imprese in Tunisia sono attivi anche i grandi gruppi italiani che hanno investito nei settori dell'energia (Eni, Agip, Snam Progetto), del trasporto (Fiat Auto, Fiat Iveco, Fiat Avio, Piaggio), delle infrastrutture (Astaldi, Peirani). I collegamenti sono assicurati da Alitalia nonche' dalle societa' Messina, Tarros, Bongiorno srl, Sirio, Faggioli, Stc-Societa' trasporti combinati, che gestiscono i collegamenti marittimi ed intermodali di merci tra le due rive del Mediterraneo. Sempre per quanto riguarda gli investimenti, al primo posto ci sono quelli nel settore tessile ed abbigliamento che assorbono addirittura il 40% della quota italiana. Nel settore operano circa 250 pmi oltre ai grandi gruppi (Benetton, Miroglio-Gbv, Marzotto, Tacchini ...), mentre e' in procinto di partire la creazione di un distretto industriale della moda che vedra' delocalizzate in Tunisia oltre 100 aziende italiane di tutta la filiera tessile/abbigliamento/moda. Gli altri investimenti sono diretti ai settori chimico e gomma (20%); elettrico ed elettronico (10%); edilizia, trasporti e turismo (10%); meccanico e metallurgico (8%), agroalimentare ed agricolo (7%), cuoio e calzature (5%). Ice Tunisi.(ANSA).
12/03/2002
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