EXPORT: Umbria avanti tutta, Puglia indietro tutta
In Umbria nasce - addirittura - una confederazione fra i consorzi export regionali, che raggruppa oltre 500 imprese fra quelle tradizionalmente dedite all'import-export. Un chiaro segnale che lascia capire quanto sia sviluppato lo spirito di aggregazione fra imprenditori e professionisti, e - oltretutto - quando sia valido il vecchio detto "l'unione fa la forza" ! Obiettivi, strategie, interesse reale e concreto per le prospettive del tessuto produttivo. E noi pugliesi ? Rimaniamo sempre a guardare ? Centro Estero delle Camere di Commercio pugliesi, Regione, associazioni di categoria, consorzi industriali, associazione degli industriali, incubatori, .... vogliamo aspettare che ci chiamino da Perugia per insegnarci come fare? SCiNT si muove affannando, deluso, con gli imprenditori che implorano opportunitą, risposte, suggerimenti .... **** Staff SCiNT **** /// **** Confindustria, Confapi, Cna e Confartigianato hanno costituito ''Federexportumbria'', la Federazione regionale dei consorzi export dell' Umbria. L' obiettivo principale - e' stato detto nel corso della conferenza stampa di presentazione - e' quello di realizzare un effettivo coordinamento fra tutti gli attori operanti nel settore per frenare la dispersione delle risorse. Una analoga sollecitazione e' stata rivolta alle istituzioni. L' atto e' stato sottoscritto dalle associazioni regionali di categoria e dai consorzi export, presente anche il presidente della Federazione degli industriali umbri, Angelo Colussi. Il nuovo organismo instaurera' una collaborazione con il Centro estero delle Camere di commercio dell'Umbria presso il quale ha anche individuato la sua sede. Federexportumbria assumera' la rappresentanza dei sei consorzi federati (Umbria export, Umbria food and beverage, Umbria produce, Conexport, Ax, Hearth of Italy) proponendosi come strumento unico di parte privata per l'attuazione del decentramento in materia di internazionalizzazione. I settori merceologici maggiormente interessati sono la meccanica, la moda, l' agroalimentare, le ceramiche artistiche, il legno (in particolare i complementi di arredo e gli articoli da regalo), la carta e la cartotecnica, il settore orafo artigianale e, in misura minore, l' elettronica e l' edilizia (in particolare l' impiantistica). In Umbria, fra il gennaio e il settembre 2001 l' export ha fatto registrare un valore assoluto dello 0.9 per cento sul totale italiano, per un valore di 3.374 miliardi di lire. Rispetto all' anno precedente si e' registrato un aumento del 3.8 per cento. La situazione determinata dall' atto terroristico dell'11 settembre negli Stati Uniti sembra, inoltre, essere ''meno pessimistica del previsto'' e gli operatori umbri della moda hanno fatto sapere che alle rassegne di Firenze e Milano dello scorso gennaio si sono visti numerosi compratori americani. Fonte ANSA.
05/02/2002
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