EXPORT ITALIA: novità e dubbi
EXPORT: tante novità, e la piccola impresa ? L'internazionalizzazione assume sempre maggiore evidenza ed attualità sui tavoli di lavoro del Ministro alle Attività Produttive. Adesso pare sia arrivata l'ora di "mettere ordine" nel processo di sviluppo del Prodotto Italia. In risposta ai noti eventi degli Stati Uniti ed agli effetti degli stessi sull'economia mondiale, ma anche in relazione al nuovo orientamento del settore commercio estero in Italia, il Ministero ha indicato in alcuni punti fondamentali quali le novità in materia di sostegno e promozione della produzione italiana all'estero. La destinazione delle risorse stanziate per l'internazionalizzazione prevede un nuovo meccanismo di ripartizione: il 40% verrà assegnato alla realizzazione di un programma nazionale di base / il 30% sarà destinato al rilancio internazionale dei settori trainanti dell'economia (moda, multimediale, meccanica, agroalimentare) / il 30% sarà finalizzato a sostenere progetti rivenienti da intese bilaterali con Regioni, Associazioni di categoria, Unioncamere, Confcommercio e Università /. In un'apposita comunicazione apparsa in Gazzetta Ufficiale, si legge che la promozione del made in Italy sarà meglio integrata con l'attività delle Regioni e con la dinamica dei settori a maggiore indice di sviluppo; si spingerà inoltre sull'integrazione con il sistema universitario, il sistema camerale e le associazioni di categoria, ciò al fine di ottimizzare le risorse e dar vita ad un processo snello di internazionalizzazione. Si prevedono - ancora - frequenti incontri multilaterali (si parla di una cadenza trimestrale) cui far partecipare Ice, Sace, Simest, Regioni, Camere di Commercio italiane ed estere e il sistema bancario. Il Ministro si è spinto anche nell'individuazione delle aree geografiche su cui concentrare le attività di internazionalizzazione, indicate nella Rep. Cinese, Russia (area di Mosca in particolare), Ucraina, Ungheria, Marocco, Turchia, Dubai e Canada. Noi di SCINT - che viviamo in presa diretta i problemi della piccola impresa meridionale - ci chiediamo fino a che punto tali proposte vedranno attuazione e -soprattutto -adeguata diffusione sul territorio nazionale, l'intero territorio nazionale. Oltre ai nobili intenti del Ministero in materia di "grandi sistemi" e "incontri bilaterali", avremmo gradito leggere qualcosa in riferimento all'avvio di un processo di crescita culturale ed imprenditoriale che partisse dal basso, proprio dal mondo della piccola impresa che rappresenta - in fin dei conti - il prodotto italiano, ma che mai potrà vedere un risultato dal tavolo di lavoro di Ministri, Istituto per il Commercio Estero, Sace, Simest, mondo bancario, sistema camerale. Forse, oggi, l'interlocutore più vicino è proprio la Regione, l'Ente che riveste un ruolo importante e che ancora può riflettere sulla realtà territoriale, quella vera. Proprio all'Ente Regione facciamo pertanto appello, acciocché sia fatto un passo indietro, sia affrontata la parte più difficile della questione, e si pensi a creare il "sistema Italia" - proprio in Italia - dove ancora, a nostro parere, se ne sente la mancanza. Staff SCiNT
01/02/2002
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