ROMANIA: nuove prospettive di sviluppo
Gli ottimi rapporti economico - finanziari che il nostro Paese ha stretto con la Romania a partire dal 1997 hanno sviluppato una forte collaborazione fra i due Paesi. Sempre più spesso, infatti, piccole e medie imprese italiane "sbarcano" sul mercato rumeno ottenendo risultati incoraggianti. L'Italia rappresenta il primo patner commerciale della Romania, e le prospettive di sviluppo sono in continua crescita. SCiNT ha avuto sempre uno sguardo attento alle varie e possibili sinergie tra i due Paesi, offrendovi notizie e approfondimenti sulle novità più interessanti, anche prospettando le soluzioni "dell'esperto" qualora si volesse intraprendere un'attività all'estero. E' inoltre in dirittura di arrivo un accordo tra lo Studio Associato D&L di Lecce e una società di BUCAREST, la Bagnasco & Bagnasco s.r.l.: un'intesa volta ad offrire agli investitori italiani che guardano con attenzione verso la Romania un sicuro punto di riferimento in loco. ROMANIA:ITALIA;MARZANO,RIFORME PER RAFFORZARE I FORTI LEGAMI(ANSA) - Primo partner commerciale, l'Italia intende rafforzare i propri legami economici con la Romania ma, perchè ciò sia possibile, servono riforme strutturali e privatizzazioni. Lo ha detto il ministro delle Attivita'produttive, Antonio Marzano, nel corso di un convegno sulle opportunità dell'economia italiana e le evoluzioni del sistema - Paese Romania, organizzato in occasione della visita in Italia del presidente romeno, Ion Iliescu. "Gli intensi rapporti politici ed economici con la Romania - ha spiegato Marzano - risalgono fin dal 1997, quando tra i due Paesi e' nato un partenariato strategico. Ed oggi l'Italia, che è il sesto Paese investitore, è il primo per presenza numerica di imprenditori, a conferma del tessuto di piccole e medie imprese che caratterizza la nostra economia". Tali rapporti - ha assicurato il ministro - possono crescere ancora e cresceranno, come dimostra la presenza delle banche italiane in Romania, e le intese già operative per la promozione degli investimenti e per evitare la doppia imposizione, ma - ha aggiunto - "servono riforme strutturali, riforme del sistema bancario e privatizzazioni". Queste ultime - ha spiegato il presidente rumeno - sono state gia' avviate, ed ora le dismissioni "dei grandi attivi di proprieta' dello Stato" possono attirare molti investitori. Cosi' come nuove opportunita' sono offerte dai nuovi progetti infrastrutturali (strade, ferrovie,telecomunicazioni, informatica e turismo) lanciati dal governo di Bucarest. "La Romania sta adeguando le sue istituzioni alle esigenze del mercato unico europeo", ha aggiunto Iliescu,ricordando che le strategie politiche per lo sviluppo dell'economia romena riguardano anche la formazione di mercati integrati, l' assicurazione di un clima economico stimolante, la pace sociale, e "la creazione delle condizioni necessarie al buongoverno, basate sul dominio della legge, sulla deburocratizzazione e sulla lotta decisa contro la corruzione". "L' Italia, con un volume di scambi di quasi sei milioni di dollari, e' uno dei piu' importanti partner economici della Romania - ha sottolineato Iliescu - e, attualmente, la parte ovest del Paese si trova nel mirino prediletto degli investimenti italiani''. ''Credo pero' che anche altre regioni della Romania possono offrire opportunita' ugualmente interessanti e promettenti per chi desidera investire'', ha concluso il presidente romeno, sottolineando che chi vuol investire nel Paese non ''sara' deluso, e trovera' un mercato di 22,4 milioni di consumatori, operai qualificati, infrastrutture in pieno ammodernamento e una compatibilita' culturale che puo'agevolare molte cose''. (ANSA).
20/12/2001
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