GEIE: la consulenza è europea
La globalizzazione degli studi legali è ormai una realtà. Tra i liberi professionisti, gli avvocati sono coloro che maggiormente ricorrono all'impiego di strumenti che consentono di assicurare alla loro clientela una copertura transnazionale, evitando i problemi dovuti alla diversità delle legislazioni dei Paesi dell'Unione Europea. In assenza di una normativa europea sulle società, il Gruppo Europeo di Interesse Economico (GEIE) è attualmente l'unico strumento comunitario volto a promuovere forme di cooperazione internazionale e interprofessionale tra gli operatori economici. Istituito nell'ordinamento comunitario dal 1989, il GEIE è uno strumento giuridico a struttura flessibile, cioè a carattere temporaneo o duraturo, appositamente studiato per i dirigenti delle piccole e medie imprese che intendano operare nell'ambito del mercato europeo e per i professionisti che possono fornire assistenza agli imprenditori per operazioni commerciali, partecipazioni agli appalti e ai programmi finanziati con fondi pubblici. Il GEIE deve essere composto obbligatoriamente da una società, da enti di diritto pubblico o privato, da persone fisiche che esercitano un'attività economica o una libera professione, con almeno due partner di altrettanti Stati membri dello spazio economico europeo. La costituzione di un GEIE può avvenire semplicemente con la stipula di un contratto scritto e non è richiesto l'atto notarile. E' prevista, comunque, l'iscrizione al competente Registro del Paese in cui ha sede il gruppo. Attualmente, in tutta Europa sono attivi 1.135 Geie, di cui 83 in Italia. Complessivamente, sono quasi 200 quelli costituiti essenzialmente da una rete di avvocati, ma anche i dottori commercialisti e i revisori dei conti, che operano in chiave UE, hanno da qualche anno cominciato ad operare attraverso i Geie. E anche architetti e ingegneri stanno considerando la necessità di assicurare una copertura internazionale alla loro clientela.
06/06/2001
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