ICT: Posta elettronica certificata? Opinioni a confronto - Intervista agli avv.ti Iaselli e Lisi da studiocelentano.it
A. LISI, M. IASELLI - Il DPR sulla PEC costituisce una importante novita', anche dal punto di vista giuridico? Opinioni a confronto.
Andrea Lisi: Ho letto in questi giorni dell’ultima novita' tutta italiana che ci porta ad essere primi in Europa e nel mondo nella certificazione della posta elettronica e dei legittimi dubbi di Assoprovider in merito alla possibilita' che tale normativa possa "orientare tutto il mercato sui soliti noti a cui si affida l'intero mercato".
A dire il vero, quando l'Italia - notoriamente ultima nel recepire le leggi comunitarie - riesce ad essere cosi' brava e intraprendente nel portare avanti questo cambiamento tecnologico e legislativo (che ci fa essere tra i primi nel mondo), mi viene sempre da sospettare un po' che non sia “tutto oro quel che luccica”.
Comunque, non e' possibile dare oggi risposte sicure e incontrovertibili: la posta certificata e' certamente una grande novita' e ha una sua indubbia utilita' per le P.A. e per certi rapporti “privatistici”; ma perche' si continua a pretendere di cancellare con la forza, a suon di “bacchettate legislative” , tutto l’esistente, tutta la prassi telematica?
Riecheggiano nelle affermazioni del CNIPA (e negli articoli dello schema di DPR e, forse, soprattutto negli articoli / proclami "filogovernativi" di commento a queste norme) i soliti tentativi di “imbrigliare” Internet, di lucrare e far lucrare in maniera evidente grazie all’imposizione di certi strumenti nuovi alle imprese e anche ai privati cittadini.
Quale e' lo slogan? Usate la posta elettronica certificata, tutto il resto non ha valore legale! Tutto il resto non esiste piu'!
E, infatti, anche nell’emanando Codice delle Amministrazioni Digitali, P.A. e privati vengono posti sullo stesso piano: tutti devono usare la posta elettronica certificata, tutti devono usare la firma digitale, il resto non ha piu' valore! Anzi mai l’aveva avuto!
Michele Iaselli: Sicuramente la Posta Elettronica Certificata facilitera' e rendera' piu' snelli i rapporti fra Pubbliche amministrazioni e cittadini, specie per le prime per la verita', ma dubito fortemente che la PEC possa incidere sull'effettivo valore giuridico del documento elettronico.
Anche le recenti critiche del Consiglio di Stato allo schema del codice delle Amministrazioni digitali confermano tali perplessita' in quanto il succedersi di disposizioni normative in materia e la mancanza di coordinamento fra le stesse ha creato un grande caos e pochi sono i punti davvero certi.
Quando si credeva di aver sgomberato il campo da equivoci sulla validita' delle diverse tipologie di firma elettronica e' intervenuta la Suprema Corte che ha suggerito una meditata rivisitazione delle norme attualmente emanate, tenendo conto anche di quanto disposto dalla normativa comunitaria.
E' chiaro che in questo clima di incertezza la PEC non possa aiutare molto, anzi.
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