venerdì, 22 novembre 2024
Cerca  
 Digitalizzazione
 Internazionalizzazione
 Approfondimenti
 Links
 Eventi
 Newsletter 
 Formazione 
 Servizi 
 Contatti 
 Utilità 
 Archivio News 
 
 

ICT: Italia ko nelle nuove tecnologie

Resa nota la nuova classifica stilata dal World Economic Forum Italia ko
nelle nuove tecnologie Scende dalla 28esima alla 45esima posizione. E'
penalizzata dalla burocrazia e dalla mancanza di investimenti nella ricerca

GINEVRA - L'Italia, nell'ultimo anno, ha perso molto terreno nel campo delle
nuove tecnologie: nella classifica del World Economic Forum (Wef) sulle
capacità di sviluppo e utilizzo delle nuove tecnologie dell'informazione e
della comunicazione (Ict), il nostro Paese che era 28esimo lo scorso anno,
perde 17 posizioni e si ritrova 45esimo su 104. Giunto alla quarta edizione
"The Global Information Technology report 2004-2005" si fonda su una analisi
dei dati provenienti da fonti riconosciute quali la Banca mondiale o
l'Unione internazionale delle telecomunicazioni.
L'Italia è preceduta da tutti i grandi Paesi industrializzati, scavalcata da
paesi in via di sviluppo come la Tunisia o il Sudafrica, e precede di una
manciata di posti paesi come la Giamaica e il Botswana. Sul punteggio del
Belpaese pesano soprattutto i laccioli della burocrazia e la mancanza di
investimenti in ricerca, così che nemmeno il terzo posto al mondo per numero
di telefonini e il 27esimo per la qualità dei siti internet delle
amministrazioni pubbliche riescono a risollevare la situazione.

SINGAPORE DAVANTI AI PAESI DEL NORD EUROPA - In vetta alla graduatoria -
resa nota a Ginevra dal Wef - è per la prima volta Singapore, che scalza gli
Usa, seguito dai Paesi nordici con Islanda, Finlandia, Danimarca e Svezia
rispettivamente al secondo, terzo, quarto e sesto posto. La Norvegia occupa
un «rispettabile» 13esimo posto. Quinti sono gli Stati Uniti. Ma mentre la
discesa americana di cinque gradini è in primo luogo dovuta ai buoni
risultati degli altri Paesi in competizione - afferma il Wef - l'Italia
mostra tutti i segni di un «peggioramento» interno nel settore delle Ict .
I LIMITI ITALIANI - «Un ingombrante clima di norme e regole - spiega la
relazione del Wef - un'infrastruttura relativamente povera e deficienze in
aree quali la qualità del sistema scolastico, oltre ai bassi livelli di
collaborazione tra settore industriale e accademico, sono tra i principali
fattori del calo dell'Italia nella graduatoria del "Global information
technology Report 2004-2005", afferma il Wef.
Gli italiani ottengono però un ottimo punteggio per l'uso dei cellulari: al
capitolo quota di utenti di telefonini, l'Italia è terza in graduatoria
(Singapore è solo 15esima). Il Belpaese è in buona posizione anche per la
quota di utenti della telefonia fissa (9) e per i telefoni pubblici (6). Per
la diffusione di Internet, l'Italia è 21esima per numero di utenti. Discreti
i servizi "online" del governo (27).
09 marzo 2005 ( tratto da
:http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2005/03_Marzo/09/cl
assifica.shtml )



    Country Rankings

1. Singapore
2. Iceland
3. Finland
4. Denmark
5. US
6. Sweden
7. Hong Kong
8. Japan
9.Switzerland
10.Canada
11.Australia
12.United Kingdom
13.Norway
14.Germany
15.Taiwan



Global Information Technology Report 2004-2005



EXTRACT FROM THE PREFACE
of the Global Information Technology Report 2004-2005 by Professor Klaus
Schwab

The global economy is being changed in profound ways by the onward march of
science and technology.

Technological change has, of course, always been a central engine of
economic growth, but what is significant about the past decade is the
acceleration in the pace of change and, as more and more countries have made
efforts to improve their macroeconomic and policy environments, technology
and technological innovation appear to have entered a "golden age", a time
when they are emerging as the key drivers of growth and development.

There are, to be sure, still many basic battles to be won in the developing
world, addressing fundamental issues of development, from reducing poverty
levels and the incidence of disease to enhancing opportunity and the quality
of life for large segments of the world's population.

But, as economists are prone to point out, what matters most is what happens
"at the margin," and at the margin technologies today-particularly
information and communications technologies (ICT)-are increasingly playing
the central catalytic role in pushing the development process forward.







--------------------------------------
Notizia postata da Alessandro Monteleone

sulla ML del Centro Studi di Informatica Giuridica


alessandromonteleone@dataprotection.it
http://www.dataprotection.it


--------------------------------------

16/03/2005

 

© copyright 2001-2024 - Scint Lecce - Tutti i diritti riservati
 
Questo sito non rappresenta una testata giornalistica, infatti esso è espressione di un Centro Studi (Associazione senza fini di lucro denominata "SCINT") e viene aggiornato senza alcuna periodicità, esclusivamente sulla base della disponibilità del materiale.
Il sito è curato e coordinato dallo Studio Associato D.&L., di Lecce.