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Innovazione Tecnologica e Pubblica Amministrazione: a dicembre scade il termine per rendere trasparenti i trattamenti di dati sensibili e giudiziari!

1) Trattamento dei dati sensibili nella pubblica amministrazione (G.U. n. 170
del 23 luglio 2005)

P.a.: a dicembre scade il termine per rendere trasparenti  i trattamenti di
dati sensibili e giudiziari. Il Garante prescrive le misure da adottare


Il 31 dicembre  scade il termine per l'adozione da parte delle pubbliche
amministrazioni dei regolamenti sul trattamento dei dati sensibili e
giudiziari, quegli atti cioè mediante i quali le pubbliche amministrazioni
devono rendere trasparenti ai cittadini quali di queste informazioni così
delicate vengono utilizzate (salute, vita sessuale, sfera religiosa,
politico-sindacale, origine razziale ed etnica,  condanne,  carichi pendenti
etc.) e per quali fini.

In attesa di ricevere, per il previsto parere, gli schemi di regolamento, il
Garante ha emanato un provvedimento generale, che verrà pubblicato sulla
G.U., con il quale prescrive a tutti i soggetti pubblici le misure per
adottare tali atti.

E lancia un monito: se entro fine anno non interverranno questi atti di
natura regolamentare "il trattamento dei dati sensibili e giudiziari dovrà
essere interrotto". La prosecuzione del trattamento dei dati risulterebbe,
infatti, illecita, con conseguenti responsabilità anche di ordine contabile
e per danno erariale. E potrebbe, inoltre, comportare  l'inutilizzabilità
dei dati trattati indebitamente e il possibile intervento di provvedimenti
anche giudiziari di blocco o di divieto del trattamento.

info: http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=1144445

2) GIURISPRUDENZA: Dati supersensibili e pubblica amministrazione

I dati personali appartenenti alla species dei supersensibili, investendo la
parte più intima della persona nella sua corporeità e in considerazione dei
valori costituzionali posti a loro presidio (artt. 2 e 3 Cost.), ricevono
una tutela rafforzata che si esplicita nelle garanzie poste anche riguardo
al trattamento operato dai "soggetti pubblici".

Lo ha precisato la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 14390 dell'8
luglio 2005, accogliendo il ricorso presentato da un ispettore di polizia,
il quale era stato sottoposto a procedimento disciplinare sulla base di
alcune notizie apprese occasionalmente dai colleghi di lavoro fuori
dall'orario di servizio dalle quali era risultato che tale soggetto aveva
diffuso immagini a sfondo sessuale su alcuni siti.

info: http://www.altalex.com/index.php?idnot=9870



 

05/09/2005

 

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