Falsi d’autore…e non è una rubrica d’arte, perché stiamo parlando della situazione del business dell’alimentare del Made in Italy nel 2007.
Apprezzata come la terra della buona cucina e dei sapori mediterranei, l’Italia è conosciuta all’estero per prodotti come il Parmigiano Reggiano, il Chianti, la Mortadella di Bologna. Conosciuta e…imitata!
È quanto emerge da un’inchiesta condotta dal settimanale “Economy”, che fornisce i seguenti dati sul fatturato dei prodotti alimentari Made in Italy sui mercati esteri: 6,7 miliardi di euro per i veri prodotti italiani, contro i 55-60 miliardi di euro per i finti-italiani.
Siamo dunque di fronte ad una vasta operazione di pirateria del marchio italiano sulle tavole estere, dove è abbastanza frequente trovare “il Reggianito”, il Chianti prodotto nelle vigne californiane, la Mortadella bolognese, ma questa volta prodotta con il tacchino, sughi, pasta, formaggi e insaccati avvolti in sacchetti tricolore, ma che non sono mai stati prodotti in Italia.
Pur se in presenza di normative comunitarie a tutela del “made in” e di organismi internazionali deputati a controllare e sanzionare, non sempre "la via della truffa" viene scongiurata! La “Corte europea di giustizia” così come la “World trading organization”, non dialogano in maniera efficace fra loro e di fatto non sanzionano l'imitazione nell'utilizzo di slogan, immagini, riferimenti, struttura grafica e comunicativa dei brand “all'italiana”.
Per limitare i danni e poter supportare l'imprenditore (grande o piccolo che sia) in maniera adeguata e tale da consentire lui di ripagare correttamente gli investimenti spesso onerosi necessari per posizionarsi sui mercati esteri e all'interno di questi sopravvivere, è necessario puntare a realizzare un'offerta di qualità, differenziandosi dalla concorrenza diretta ed indiretta dei “marchi all'italiana”, adottando tecniche di comunicazione esclusive ed espressione di un lifestyle che solo noi possiamo descrivere e motivare, tentando di “colpire” il consumatore nel modo più efficace possibile rispetto alla sua capacità di lettura e agli strumenti di conoscenza e di consultazione che egli stesso utilizza con maggiore confidenza.
Da questa riflessione si evidenzia la necessità e l’importanza per le aziende di qualità che intendono promuoversi all’estero, di costruire una solida posizione su tali mercati e raggiungere obiettivi di visibilità, attraverso logiche di marketing evolute, attraverso una innovativa pianificazione degli strumenti di comunicazione, che si integrano fra loro e consentono la multicanalità del messaggio, quindi attraverso un costante monitoraggio delle dinamiche di consumo e ancor prima di valutazione che quel preciso consumatore pone in essere rispetto a quel preciso contesto commerciale.
Se in gergo tecnico-aziendale si insiste sul concetto di “posizionamento”, nella pratica si deve pensare a ottenere condizioni sicure e strategiche nei rapporti con gli interlocutori esteri e con i consumatori.
Una comunicazione mirata, efficace, adeguata al momento della transazione (presentazione / candidatura / test di mercato / test di compatibilità/ sviluppo di momenti promozionali / advertising campaign / comunicazione istituzionale / fidelizzazione della clientela consumer o business/ ricerca del parternariato strategico / parternariato finanziario) rappresenta una base di lavoro ottima che aiuta sensibilmente l'impresa a vincere sul mercato, perché inserita con la sua immagine e con il suo messaggio appropriato all'interno di una strategia organica.
A partire dal messaggio e dagli obiettivi, per passare all'utilizzo strategico dell'immagine, fino ad arrivare al supporto del packaging e del merchandising (oggetti di utilizzo comune caratterizzati per immagine e colori recanti i tratti dell'impresa, tramite i quali diffondere ancor di più il marchio presso i consumatori o la clientela), ma anche l'impiego di strumenti integrati di comunicazione (sito web, mailing, newsletter, profiling, ...) l'impresa dovrà rapportarsi ad uno scenario complesso e presentarsi al meglio in ogni occasione e condizioni, senza dimenticare i contenuti che devono essere oggetto di studio esperto e ancora una volta di strategia.
È sulla base di tali considerazioni che “M.IT.O”, Made in Italy Overview, si configura come un modello innovativo di promozione e management del Made in Italy sui mercati esteri. Non ci poteva essere nome più appropriato per un progetto che si propone di percorrere e svelare l’inimitabile e affascinante life style italiano, nelle sue importanti declinazioni, dal contesto mediterraneo alla tradizione storico-culturale del rinascimento, fino all'innovazione ed alla creatività dei fenomeni industriali che hanno scritto e continuano a scrivere la storia recente con caratteri e colori inconfondibili che parlano di supremazia oggettiva del made-in-Italy.
Non solo alimentare, ma anche moda e turismo: tre sentieri diversi ma allo stesso tempo affascinanti che “M.IT.O” vuole percorrere, per svelare una parte ancora meno conosciuta ma altresì pregiata di italianità con l'obiettivo di stabilire relazioni di business con partner internazionali.
Un nuovo modo di far conoscere il Made in Italy attraverso innovazione e creatività, cultura e attenzione al mercato, eventi come momenti di confronto: è questo l’obiettivo di “M.IT.O”, perché un prodotto di qualità, in più ben comunicato sui mercati esteri, non potrà che essere vincente!
Davide Diurisi
“M.IT.O.org.uk”