Legge sugli investimenti esteri in Serbia
Approvata la legge sugli investimenti esteri in Serbia. Il processo di sviluppo socio-economico che sta caratterizzando le aree geografiche più vicine all'Europa mediterranea, vede sempre più interesse verso le fasi di ricostruzione dei territori balcanici, quale opportunità per le imprese che intendano proiettare verso Est il proprio ambito di azione. Il tessuto delle PMI italiane, ed in particolare di quelle Meridionali, guarda con particolare attenzione alle ipotesi di raccordo e/o sviluppo commerciale proprio verso i mercati dell'Est Europa. Dopo le prime iniziative di cooperazione che hanno interessato Albania, Macedonia, Montenegro, tocca adesso alla Serbia presentare interessanti attività. Nel tentativo di snellire le proprie strutturate realtà, la Serbia avvia un intenso processo di privatizzazione che potrebbe rappresentare anche per le aziende salentine un'opportunità di crescita e espanzione. Le mutate condizioni economico legislative potrebbero favorire ulteriormente l'integrazione tra i due stati. Dal punto di vista economico la stabilizzazione della moneta e la ristrutturazione del sistema bancario permettono di superare facilmente l'empace della conversione e dell'approvigionamento in loco dei finanziamenti. Dal punto di vista legislativo dal governo Serbo sono state recentemente approvate varie leggi aventi come finalità l'incentivazione degli investimenti esteri in Serbia che rendono più sicuro l'insediamento delle nostre imprese. Il Ministero delle Attività produttive ha messo a disposizione un Fondo rotativo di 10 Mil. di euro destinato a sostenere gli investimenti di PMI italiane in società o imprese miste costituite o da costituire nella Repubblica Federale di Jugoslavia in occasione delle future privatizzazioni di aziende pubbliche e private serbe. (NB. Tale intervento si inserisce all'interno di un progetto approvato dallo stesso Ministero ai sensi della legge 212/92). Le modalità con le quali avverrà la privatizzazione e la successiva partecipazione sono distinte: per le grandi imprese da privatizzare, si procederà all'aggicazione tramite tender nel limite del 70% del capitale sociale e per le imprese medio piccole tramite asta. I settori che si intendono privatizzare sono i più diversi: agroalimentare, chimico, farmaceutico, automobilistico, tessile, elettronico, materiali da costruzione e turistico.
06/06/2002
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